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sabato, Aprile 20, 2024
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“Ciao, diventiamo amici?”, attenti alla nuova truffa dei falsi profili social

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“Ciao, sei una persona interessantissima, perché non diventiamo amici?”. La polizia di Stato ha messo in guardia gli utenti di Facebook sui pericoli relativi alla cosiddetta truffa del “principe azzurro”. La tecnica prevede che il malintenzionato, con un falso profilo, faccia dei complimenti sotto un commento ad un post, chiedendo l’amicizia con una scusa qualunque.

Una volta ottenuta e stabilito il contatto il truffatore può chiedere dei soldi per un problema irreale facendo leva sui buoni sentimenti della vittima. Inoltre può rubare le foto del profilo per crearne altri fake o addirittura farsi inviare foto compromettenti per poi ricattare ed estorcere denaro con la minaccia della pubblicazione delle stesse. “Raccomandiamo perciò massima attenzione nel concedere l’amicizia sui social network, cercate di non rispondere a richieste strane e verificate i profili che vi contattano“, avverte la pagina Facebook della Polizia di Stato.

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Truffa delle ragazze bellissime che chiedono l’amicizia su Facebook

Identikit dell’adescatrice o adescatore sessuale.

È infatti molto facile che giovani e avvenenti individui ti abbiamo chiesto l’amicizia per popolare di “amici” il proprio profilo e arrivare piano piano a delle “vittime” a te collegate. Oppure cercano proprio te, ma per intavolare una chat notturna nella quale prima o poi ti chiederanno di spogliarti per rubarti le foto e chiederti del denaro per non divulgarle alla tua lista di amici, professori, compagni di classe e colleghi dell’ufficio.

Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di profili fake, costruiti a partire da fotobook di utenti veri, dal portfolio di attrici in erba, dalle foto di una sfilata o da una festa di compleanno. Sono “esche sessuali”, costruite ad arte da organizzazioni criminali, spesso basate in paesi africani o nei Balcani, che lucrano sull’ingenuità di chi vuole fare nuove amicizie, trovare l’anima gemella o fare (video)sesso virtuale con gli sconosciuti, al riparto da occhi indiscreti, magari dopo aver messo i figli a dormire.

Questi profili fasulli sono spesso governati da “bot” (chatbot) in grado di intavolare una banale discussione in chat, ma che falliscono nel rispondere a domande complesse e in genere si esprimono per mononsillabi e frasi fatte. C’è chi ci casca, molti ci cascano, e diventa anche una questione di responsabilità verso il proprio network di amici evitare questi profili fake non confermando la richiesta di amicizia. É infatti molto probabile che se i tuoi amici ti vedono nel network dell’esca sessuale, siano più propensi a concedergli l’amicizia.

Dalla chat al ricatto il passo è breve

Queste esche, anche quando non riescono a farti spogliare nella chat per usare le tue foto nude come ricatto, possono sempre operare dei fotomontaggi con te vestito, o vestita, e minacciare la loro divulgazione. Fotomontaggi di bassa qualità ma che possono raggiungere lo scopo se riescono a spaventare il malcapitato, paventandone l’utilizzo negli ambienti a lui cari.

Se non si paga il riscatto richiesto, via money transfer o talvolta in Bitcoin, il passo successivo dei malviventi è quello di pubblicare il tuo fotomontaggio nudo, magari intento in un atto sessuale, sotto i post dei propri amici. Se anche lì si fa resistenza, creano un videomontaggio e lo pubblicano al volo su Youtube e arrivano finanche a pubblicare la chat e le foto su un sito col tuo nome acquistato prima del tentativo di truffa.

I casi sono purtroppo molti e documentati, grazie alle denunce delle persone che hanno preferito dare spiegazioni a fidanzati/e e familiari pur di non farsi ricattare, denunciando il fatto alla Polizia. Altri però hanno ceduto e pagato, senza ottenere alcuna garanzia sulla distruzione delle immagini, che dopo alcuni intervalli di tempo vengono sistematicamente riproposte.

 

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