Finalmente, la notizia che tutti i parenti dei defunti stavano aspettando: la Procura di Napoli ha disposto, oggi, la revoca temporanea del sequestro dell’area del cimitero di Poggioreale crollata lo scorso 5 gennaio. Una svolta importante, che consentirà l’inizio delle operazioni di recupero dei resti delle centinaia di salme finite chissà dove dopo il cedimento dell’ossario napoletano così come stabilito da una convenzione tra il Comune di Napoli e i vigili del fuoco.
Ogni attività connessa al recupero dei resti dei defunti, fa sapere una nota di Palazzo San Giacomo, “sarà attuata in piena condivisione con la Sovrintendenza”.
Un primo vero sospiro di sollievo per i familiari di chi riposa nella parte del cimitero di Poggioreale danneggiato a causa di infiltrazioni idriche provenienti dal vicino cantiere per la realizzazione della stazione della metropolitana. Di recente, inoltre, sono partiti i lavori anche nella parte non interessata dal crollo alla fine dei quali i familiari potranno tornare a far visita ai congiunti che lì riposano.
I 20 indagati
Sono 20 le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli, che ha condotto una perizia nell’area interessata dal crollo. Il reato ipotizzato è quello di crollo colposo. Si tratta, in questi casi, di un atto dovuto. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno notificato gli atti, tra gli altri, alla responsabile del procedimento, Serena Riccio, al progettista Francesco Paolo Russo, al direttore dei lavori Filippo Cavuoto ea i rappresentanti della società concessionaria Metropolitana di Napoli, il presidente Ennio Cascetta (che ha lasciato l’incarico lo scorso maggio) e il direttore tecnico Giovanni Argenziano, unitamente ai responsabili delle imprese (Cmv Scarl, Cipa spa, Icop Spa) e ai collaudatori.