Ci è ricascato. Giovanni Cipoletti, in passato ritenuto vicino ai Di Fiore di Acerra, è finito nuovamente in manette con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ad eseguire un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli, i carabinieri della Compagnia di Caivano. Secondo la ricostruzione la condotta estorsiva sarebbe stata posta dal 40enne il mese scorso ai danni di un imprenditore incaricato del rifacimento del manto stradale e della segnaletica delle strade del Comune di Caivano nei confronti del quale, mediante minacce rivolte ai dipendenti della ditta, Cipoletti avrebbe preteso il pagamento di tangenti per consentire la prosecuzione dei lavori. Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno rinvenuto nella disponibilità del fermato un fucile d’assalto con relativo caricatore e munizionamento. Il destinatario della misura è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Il precedente arresto di Cipolletti
Il 40enne fu arrestato, con la stessa accusa, nove anni fa quando, insieme ad un complice, si recò presso il cantiere di Caivano dove la ditta “Calcestruzzi Volturnia Inerti” stava fornendo il materiale e chiesero all’imprenditore Aniello Caturano, tre rate di estorsione da fornire a Natale, Pasqua e Ferragosto, facendo capire al malcapitato che non ottemperando avrebbe perso la tranquillità. Per quella vicenda Cipolletti fu condannato in via definitiva.


