Jaime Reynaldo Oyervides torna in libertà. Dopo tre anni di carcere in Messico, il boss del cartello dei Los Zetas, incaricato dei rapporti con mafia, camorra e ‘ndrangheta, ha fatto già perdere le sue tracce. Motivo: è stato “dimenticato” dalla giustizia italiana che non ne ha chiesto in tempo l’estradizione.
Il 15 maggio sono scaduti i tre anni della detenzione preventiva, per cui il Tribunale di Napoli ne ha disposto la scarcerazione. L’operazione “Monterrey” che aveva portato all’arresto suo e di altri 33 criminali era partita dall’Italia in collaborazione con l’Antidroga americana. Fino ad allora, il cartello dei Los Zetas ha fatto arrivare quintali di cocaina, nascosti in forni industriali, nei porti di Palermo e Napoli per poi essere dirottati a Milano, Bergamo e in Brianza.
Del cartello dei Los Zetas se ne erano interessate anche Le Iene. Il nostro Cizco aveva documentato la mattanza dei narcos ad Alcapulco in Sudamerica dove omicidi e torture sono all’ordine del giorno. Tutto questo si è inasprito dopo l’arresto nel 2015 di di Joaquín Guzmán, detto “El Chapo”, capo del cartello rivale di Sinaloa.