giovedì, Luglio 31, 2025
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Gli affari del clan Ascione-Papale sullo spaccio, c’era l’accordo tra fratelli

Spacciavano hashish, cocaina, crack e marijuana, la banda di pusher sgominata nel dai carabinieri con 12 arresti in carcere e un divieto di dimora. A guidare l’associazione a delinquere era Raffaele Bifolco, 48 anni, ritenuto legato al clan Ascione-Papale, che la gestiva con altre 4 persone, tra cui Carlo De Maio, anche lui ritenuto legato allo stesso clan, Ciro Bifolco, fratello di Raffaele e Vincenzo Papillo, anche loro destinatari di un arresto in carcere emesso dal gip di Nicoletta Campanaro su richiesta della Dda di Napoli. In tutto gli indagati sono 41, la metà con il ruolo di pusher.

Poi c’era la moglie di Bifolco, che ha impressionato gli investigatori per la sua capacità di assumere compiti nell’organigramma criminale anche assai diversi tra loro ma sempre con una certa naturalezza: per lei non è stata emessa alcuna misura cautelare). La banda era composta anche di corrieri, custodi, referenti di zona, gestori delle singole piazze di spaccio e quelle itineranti, vedette, approvvigionatori e trasformatori della droga. 

L’accordo familiare 

L’associazione a delinquere, è emerso dalle indagini dei militari dell’arma, è frutto di un accordo stipulato tra i fratelli Ciro e Raffaele Bifolco, con la moglie di Raffaele, e con l’intero nucleo familiare di Carlo De Maio. Come già accertato in precedenti indagini anche questa associazione a delinquere usava un linguaggio criptico: la droga, infatti, veniva chiamata con altri termini, come, ad esempio, ricariche, giacche, scarpe, pizze, panino, vino, sigarette, stecche e caffè.

Per indicare il numero di clienti che attendevano la droga richiesta si faceva riferimento a generiche persone appiedate a cui serviva un passaggio “sono da solo”, “siamo in due”, “siamo in tre”. 

Il blitz nell’area Vesuviana e alla penisola Sorrentina

Decine di carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea a carico di 13 persone.

Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di droga, di detenzione a fini di spaccio di varie tipologie di droga e di tentata estorsione. Nel corso delle indagini sono state accertati oltre 500 episodi di spaccio con una base logistica che partiva da Ercolano fino a coprire tutto il perimetro vesuviano fino ad arrivare a Napoli e alla penisola Sorrentina.