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sabato, Aprile 20, 2024
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“Era lui ad avere rapporti con i politici”. Il clan Ferrara-Cacciapuoti ed i tentacoli al Comune di Villaricca

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Uomo di fiducia del boss Mimì Ferrara, ambasciatore, imprenditore e testa di ponte con la politica. E’ questo il profilo criminale di Francesco Ferrara, detto Francolone, tracciato dalla Dda di Napoli che lo ha accusato di reggere le sorti del clan Ferrara-Cacciapuoti durante la latitanza di Mimì ‘o muccuso.

Secondo l’ultima ordinanza del Tribunale di Napoli, la camorra avrebbe condizionato i diritti politici dei villaricchesi, ostacolandone il libero esercizio del voto e procurando preferenze ai suoi candidati alle elezioni. Questo intervento avrebbe, di fatto, inciso sulla composizione e sulle attività degli organismi politici rappresentativi locali. I sospetti dei legami tra clan e politica furono confermati nell’agosto del 2021 quando il Prefetto di Napoli decise lo scioglimento del Comune di Villaricca per infiltrazioni camorristiche.

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LE ACCUSE DEL PENTITO PIROZZI

Già nel 2013 il collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi parlò dei rapporti tra clan e politica: “Ho parlato di Francesco Ferrara detto Francolone quale reggente del clan Ferrara in quanto effettivamente è lui a gestire i rapporti politici e le attività imprenditoriali, soprattutto quelle delle costruzioni e le attività immobiliari del clan Ferrara Ciò è tanto vero che, sebbene il vero e proprio capo del clan sia Domenico Ferrara detto ‘o Muccuso, poiché questi conduceva una vita assolutamente riservata, anzi segregata, in quanto a Villaricca si sapeva che egli era da circa 10 anni latitante, era proprio Francesco Ferrara detto Francone a tenere i rapporti come esponente di spicco del clan Ferrara; e ciò sia con gli esponenti del clan Mallardo, sia con i referenti politici a livello comunale, a livello provinciale ed a livello regionale”.

LA STORICA PRESENZA DELLA CAMORRA NEL COMUNE DI VILLARICCA

Già nel 1994 il Comune di Villaricca venne sciolto per infiltrazioni camorristiche, infatti, furono riscontrati fenomeni di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Quasi 30 anni fa venne compromessa l’imparzialità dell’organo elettivo, il buon andamento dell’amministrazione e il regolare funzionamento dei servizi. In quella circostanza emerse l’ingerenza della camorra sull’attività politica amministrativa. Dunque è stata individuata una preoccupante rete di collegamenti, parentele, collusioni e cointeressenze di soggetti appartenenti ai clan locali con amministratori e dipendenti pubblici.

L’ARRIVO DELLA COMMISSIONE DI INDAGINE

A Villaricca nel dicembre 2020 si insediò la Commissione d’Indagine per verificare la sussistenza di collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata. Gli investigatori della Prefettura hanno evidenziato che: “Il Comune di Villaricca è stato sciolto per infiltrazioni e condizionamento della criminalità organizzata nel gennaio del 1994. Nonostante da tale data l’Ente non sia stato destinatario di ulteriori provvedimenti di rigore, risulta immutata l’influenza del clan omissis che non sembra aver abbandonato il filone della speculazione edilizia e del reinvestimento in attività produttive nel territorio comunale con la ‘partecipazione’ connivente della macchina comunale“.

LE PAROLE DEI PENTITI E LA SENTENZA

L’Organo Ispettivo ha evidenziato l’attualità di dichiarazione rese da un pentito e delle conclusioni delle Autorità Giudiziaria: “Sia per quel che concerne i nomi delle società edilizie che ancora si ritrovano, per quanto con il ruolo di cedenti, nell’ambito di numerosi permessi di costruire rilasciati dal 2016 al 2020 dell’attuale compagine elettiva di Villaricca, sia per i nomi dei beneficiari di tali permessi, quali i omissis, omissis, omissis, omissis, omissis tutti legati da parentele con i sodalizi criminali“.

LA SENTENZA DEL 2021

La presenza del clan Ferrara-Cacciapuoti a Villaricca è dimostrata dagli atti forniti dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ulteriormente sancita dalla Corte di Appello nell’aprile 2021: “Quattro soggetti (omissis, omissis, omissis, omissis) sono stati dichiarati colpevoli dei reati associativi previsti dall’articolo 416 bis. Tale sentenza ribadisce l’esistenza dell’organizzazione camorristica, delineandole la genesi alla cosiddetta strage di Villaricca a seguito della quale iniziò l’ascesa dell’attuale compagine egemone”.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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