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giovedì, Aprile 25, 2024
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Clan Mallardo: 20 pentiti per ricostruire trame, organigramma, ruoli e competenze

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Venti pentiti per ricostruire trame, organigramma, ruoli e competenze del clan Mallardo. Nell’ultima ordinanza che ha portato all’arresto di 25 soggetti ritenuti appartenenti alla cosca di Giugliano, oltre alle intercettazioni ambientali, c’è anche il ruolo fondamentale dei collaboratori di giustizia: AMATRUDI Massimo, PIROZZI Giuliano, POZIELLO Francesco, D’ALTERIO Bruno, CHIANESE Giovanni, PELLEGRINO Attilio, FRONCILLO Tommaso, FRONCILLO Rosario, GIUGLIANO Luigi, PERRONE Roberto, SPAGNUOLO Oreste, IZZO Salvatore, VENOSA Salvatore, DIANA Luigi, VASSALLO Gaetano, DELLA CORTE Francesco, TORINO Salvatore, GUADAGNO Vincenzo, PALMA Benito, CARACALLO Filippo (deceduto). 

Le indagini riguardano il periodo dal 2017 al 2019. Nell’aprile 2017 è stata  avviata un’attività investigativa a carico di Michele Olimpio, che era divenuto reggente del clan Maliardo, atteso che alla fine dell’anno 2016 gli esponenti apicali del suddetto clan erano ormai detenuti. “Olimpio sebbene si trovasse in regime di detenzione domiciliare a Busano (TO), usufruiva di permessi a lui concessi dal Tribunale di Sorveglianza di Vercelli al fine di sottoporsi a cure odontoiatriche. Nelle occasioni in cui si recava a Giugliano  Olimpio gestiva in prima persona il sodalizio criminale e le casse del clan. Si impegnava altresì nella risoluzione di conflitti tra gli affiliati e impartiva direttive in particolare ai suoi uomini di fiducia ( Cecere Stefano e Quaranta Mario) in merito alle estorsioni da compiere ai danni di imprenditori di Giugliano e della zona costiera, i cui proventi dovevano, per l’appunto, rimpinguare le casse della consorteria”, scrivono i magistrati nell’ordinanza.

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La presenza di Olimpio sul territorio di Giugliano emergeva, a partire dal mese di febbraio 2017. In quel periodo Olimpio intervenne a seguito della richiesta di un noto imprenditore di Giugliano, gestore di due pizzerie ubicate a Giugliano e Aversa. Questo imprenditore, ritenuto dagli inquirenti a sua volta legato al clan Mallardo, dopo le minacce chiamò alcuni esponenti del clan per cercare di risolvere la situazione. Ed in effetti il soggetto che si era presentato a fare la richiesta estorsiva fu fatto prendere e picchiare dal clan “si ma quello stamattina già è passato sotto la trebbiatrice! Dice che ha avuto un trauma!-.. si è dovuto fermare altrimenti.. ha detto … comunque ha detto … ma ieri pare che è stato con 20, 30 di loro!”.

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