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Clan Polverino, annullata in Cassazione la condanna di Nicola Del Core: i motivi

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Nei confronti del clan Polverino, operante nei comuni di Marano, Villaricca, Qualiano, Quarto e Pozzuoli, si è concluso in data 21.01.2025 in Cassazione il processo relativo alla compagine criminale che avrebbe operato dal lontano 2009, con pene che variavano dagli anni 18 inflitti a Michele Marchesano agli anni 2 e mesi 8 di reclusione inflitti a Ciro Cappuccio, come da sentenza emessa dalla Corte di Appello di Napoli in data 06.12.2023.

Ora sono state rese le motivazioni dalla Suprema Corte.

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Unico ad ottenere il totale annullamento con rinvio della sentenza di condanna per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. è stato Nicola Del Core, figlio di Armando Del Core, quest’ultimo condannato per l’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. La Corte di Cassazione ha recepito le diffuse argomentazioni indicate dagli avvocati Dario Vannetiello e Bruno Larosa.

Nicola Del Core avrebbe partecipato ad alcuni summit, oltre ad essere stato individuato dalla Direzione Distrettuale Antimafia quale persona che dava sostegno alle famiglie dei detenuti mediante la consegna dello stipendio; ciò sarebbe emerso da una serie di intercettazioni.

Ma hanno colto nel segno gli argomenti difensivi che ruotavano intorno alla incertezza della voce di Nicola Del Core durante i summit e che censuravano la inadeguata analisi da parte della Corte di Appello delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Simeoli, Teodoro Giannuzzi, Gaetano D’Ausilio, Patrizio Bonaccorso rispetto alla posizione di Nicola Del Core, imponendo un nuovo giudizio innanzi a diversa sezione della Corte partenopea, all’esito del quale costui potrà anche essere completamente e definitivamente assolto.

Inoltre sono stati ritenuti fondati, seppur solo parzialmente, i ricorsi di Cappuccio Salvatore, Cappuccio Ciro e Del Core Armando limitatamente alla aggravante mafiosa contestata rispetto ad alcuni reati fine. Sono stati anche ritenuti parzialmente fondati i ricorsi di Michele Marchesano e Luigi Esposito relativamente alla aggravante del controllo economico di cui all’art. 416 VI co. c.p., con conseguente possibilità per costoro di ottenere una riduzione delle pene inflitte all’esito del nuovo giudizio che dovrà tenersi innanzi a diversa sezione della Corte di Appello di Napoli.

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