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giovedì, Marzo 28, 2024
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Cocaina nascosta nella mascherina, blitz a Secondigliano

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Erano le 22,30 della scorsa sera quando i ‘fantasmi’ si sono materializzati in prolungamento traversa Maglione, quartiere Secondigliano. Gli ‘spettri’ (come vengono comunemente chiamati gli uomini della squadra giudiziaria del locale commissariato) lì lo hanno bloccato al culmine di un’operazione antidroga. Gli agenti (guidati dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito) sapevano dove e chi colpire. Questo perchè poco prima i poliziotti lo avevano notato presso uno stabile in via Giaime Pintor mentre prelevava qualcosa da un quadro elettrico. Successivamente gli agenti hanno notato un particolare: l’uomo aveva nascosto un involucro all’interno della mascherina che indossava.

I controlli nella zona del rione Kennedy di Secondigliano

I poliziotti lo hanno così raggiunto e bloccato in prolungamento Traversa Maglione; lo hanno trovato in possesso di 4 involucri con un grammo circa di cocaina nascosto in quella mascherina che l’uomo non voleva togliere adducendo come motivazione la paura del contagio da Covid. Scuse che non sono bastate ad evitargli l’arresto. Anche perchè  all’interno del quadro elettrico, gli agenti hanno rinvenuto altri 9 involucri con 2 grammi circa della stessa sostanza. Giuseppe Platino, 46enne napoletano, è finito in manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Processato per direttissima Platino, conosciuto negli ambienti criminali di Secondigliano, con l’appellativo di ‘o cunigli, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il suo arresto è comunque altamente indicativo e si ricollega ad un altro arresto avvenuto poche settimane fa sempre nella zona compresa tra il rione Kennedy (dove si trova traversa Maglione) e la zona cosiddetta della piazzetta, nei pressi del parco San Gateano Errico (leggi qui l’articolo).

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L’articolo precedente: il 19enne arrestato al rione Kennedy

Continuano senza sosta i controlli antidroga a Secondigliano e dintorni. L’obiettivo, più subdolo ma non meno invasivo, è quello di rafforzare gli interventi contro gli spacciatori a domicilio e contro coloro che prendono ordini via whatsapp o via messenger. Fiutare questa nuova metodologia di pusher sembra essere divenuta una specialità dei ‘fantasmi’, termine con cui vengono chiamati i poliziotti del locale commissariato (guidati dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito). Ieri sera i ‘fantasmi’, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno effettuato un controllo in viale privato dell’Acquario presso un terraneo, di proprietà di un giovane, in cui hanno rinvenuto 16 bustine contenenti 24 grammi marijuana, un bilancino di precisione e diverso materiale per il confezionamento della droga. Cristian Carrea, 19enne di Giugliano arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Sempre nel rione Kennedy, nella vicina piazza Giovanni XXIII hanno controllato un giovane con in tasca tre bustine contenenti 3,14 grammi di marijuana; P.F.A., 18enne napoletano,  denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

A Secondigliano caccia agli ‘insospettabili’

Proprio la possibilità di essere intercettati dalle forze dell’ordine spinge molte volte i sodalizi criminali della zona ad affidarsi a ‘insospettabili’, donne o giovani. Come per esempio l’arresto avvenuto lo scorso gennaio in via Duca degli Abruzzi, nel centro storico del quartiere (leggi qui l’articolo). Sempre più spesso infatti la vendita di piccole dosi di stupefacenti è affidata a persone che utilizzano le proprie abitazioni come luoghi di smistamento o vendita. In quel caso i poliziotti, durante il servizio di controllo del territorio, hanno notato all’esterno di un edificio di via Duca degli Abruzzi una giovane donna che, alla loro vista, è rientrata frettolosamente nello stabile per eludere il controllo. I poliziotti sono entrati nell’abitazione dove hanno rinvenuto, occultate in una busta di plastica, 19 stecche di hashish del peso di circa 60 grammi e 415 euro. Inoltre, hanno accertato la presenza di un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso che inquadrava il perimetro esterno dell’edificio e lo hanno sequestrato.

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