Carcere duro prorogato per Antonio Genidoni, boss dei ‘Barbudos’ già condannato all’ergastolo per la strage delle Fontanelle. La comunicazione è giunta nelle scorse ore dal Ministero di Giustizia con la decisione di prorogare il carcere duro per il capo dei Barbudos impegnato negli anni scorsi in una guerra senza esclusione di colpi con i Vastarella, scontro culminato appunto con la strage del circolo di Santa Maria Ss Dell’Arco.
Il legale di Genidoni ha già annunciato che impugnerà il decreto di proroga presso il tribunale di Sorveglianza per un’istanza di revoca. L’ergastolo per Genidoni era stato confermato a dicembre 2023 dalla Cassazione.
Gli ermellini hanno confermato la condanna al massimo della pena inflitta al boss mandante Antonio Genidoni e agli altri coimputati accusati di avere a vario titolo concorso nell’agguato costato la vita a Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna. Nel raid rimasero ferite anche tre persone collegate al clan delle Fontanelle.
Il padre ucciso nell’agguato di camorra
Il giovane capo del clan della Sanità, figlio naturale del defunto boss “Pierino” Esposito, a sua volta ucciso in agguato di camorra pochi mesi prima, aveva sempre professato la propria innocenza. Il raid arrivò a pochi mesi di distanza da un altro clamoroso agguato, quello che costò la vita al capoclan Pietro Esposito, padre di Antonio Genidoni, assassinato di domenica pomeriggio in piazza San Vincenzo, mentre girava in moto nel cuore del quartiere che diede i natali a Totò. Alla strage di via Fontanelle fece poi seguito in risposta, il 7 maggio 2016, l’assassinio del padre e del fratello di Emanuele Esposito, freddati nella loro autofficina a Marano.