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venerdì, Aprile 19, 2024
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Consigliere minacciato a Melito, acquisiti i video delle telecamere di sorveglianza

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La spiacevole vicenda avvenuta ieri mattina a Melito potrebbe ben presto avere contorni più delineati. Ne sono convinti i carabinieri, titolari dell’indagine, che ieri pomeriggio hanno acquisito i nastri delle telecamere di videosorveglianza della zona tra via Roma e via Aldo Moro per cercare di identificare le due persone che avrebbero avvicinato il consigliere Nino Palumbo per minacciarlo. Oggetto della minaccia, quella di spingere il consigliere a sfiduciare il sindaco Antonio Amente. Tutto inizia intorno alle 13,30 di ieri quando il sindaco, che aveva appena 24 ora prima aveva varato la nuova giunta ed effettuato il consiglio comunale, aveva riunito alcuni stretti collaboratori perché da qualche ora si respirava brutta aria in strada. Il primo cittadino aveva contattato uno ad uno i consiglieri comunali per verificare che non ci fossero problemi politici e tenesse la stabilità della maggioranza. Sembra che proprio in quei momenti Palumbo abbia ricevuto minacce venendo avvicinato, come raccontato da lui stesso, da due persone che indossavano caschi integrali e che gli avrebbero detto di doversi dimettere. Gli inquirenti avrebbero anche ascoltato gli altri consiglieri ricevendo, secondo le prime notizie filtrate, informazioni contrastanti.

Palumbo portato al San Giuliano

Poco più tardi il sindaco è rientrato al Comune avvisando i presenti di essere stato avvicinato da due uomini in sella ad uno scooter che gli hanno intimato di dimettersi, colpendo l’auto con vari colpi. Poco più tardi arrivava notizia che il consigliere Palumbo era stato colto da malore dopo essere stato all’esterno di un bar, dove gli è stato intimato di dover fare da 13esimo per sfiduciare dinanzi al notaio il sindaco Amente. Palumbo è stato così colto da malore e salvato da un medico che, udite le urla, lo ha soccorso in strada prima dell’arrivo dell’ambulanza. Il sindaco Antonio Amente si è così recato alla vicina tenenza dei carabinieri, denunciando il tutto. Palumbo in serata ha dichiarato lui stesso, tramite social, di stare meglio.

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IL POST DEL CONSIGLIERE NINO PALUMBO

In serata è arrivato il post del consigliere:«Volevo rassicurare tutti circa le mie attuali condizioni di salute e ringraziare tutti coloro che si sono preoccupati per me. Purtroppo devo restare ancora in ospedale per ulteriori accertamenti. Devo inoltre smentire chi ha scritto che io sia stato oggetto di minacce. Ribadisco di non essere stato oggetto di minacce. Cosa che ho già provveduto a dichiarare alle forze dell’ordine».

IL POST DEL SINDACO AMENTE

Anche il sindaco Antonio Amente è intervenuto in serata con un lungo post:«Ciò che è accaduto oggi a Melito merita l’attenzione del ministro degli Interni e di tutti coloro i quali rappresentano le forze dell’ordine ed operano ed agiscono in nome e per conto della legalità. Intorno alle 13,30 ho riunito alcuni stretti collaboratori perché da qualche ora si respirava brutta aria in strada. In città si raccontava di un tentativo di sfiducia nei miei confronti da parte di forze oscure. Ha così chiamato ad uno ad uno i consiglieri comunali per verificare che non ci fossero problemi politici e tenesse la stabilità della maggioranza. D’altronde non poteva essere altrimenti, visto che avevo appena varato la nuova giunta e verificato la tenuta della maggioranza lunedì e successivamente mercoledì e niente lasciava presagire che potessero esserci tredici consiglieri comunali per firmare il documento di sfiducia. Così sono sceso per far visita a mia madre ed in quei minuti il consigliere Palumbo, che collabora a braccio a braccio con me praticamente da inizio mandato, ha ricevuto una telefonata e si è allontanato scuro in volto è notevolmente preoccupato. Poco più tardi sono rientrato in Comune ed ha avvisato i presenti di essere stato avvicinato da due uomini in sella ad uno scooter che mi hanno intimato di dimettermi, colpendo l’auto con vari colpi. Non ho avuto neanche il tempo di razionalizzare che è arrivava la notizia che il consigliere Nino Palumbo era stato colto da malore all’esterno di un bar dopo aver colloquiato con persone che nulla c’entrano con il mondo della politica. Da quello che mi è stato raccontato avrebbe dovuto essere il 13esimo per sfiduciarmi dinanzi al notaio. Nino è stato così colto da malore e salvato da un medico che, udite le urla, lo ha soccorso in strada prima dell’arrivo dell’ambulanza. Mi sono così recato alla vicina tenenza dei carabinieri, denunciando il tutto. Nino è ricoverato in ospedale a Giugliano in stato di semi incoscienza. Sono appena passato a chiedere informazioni e, ringraziando il Signore, i medici mi hanno riferito che non è in pericolo di vita ma resta sotto osservazione. Avrò commesso anche tanti errori, ma l’ho fatto in buona fede e sempre rispettando la legge. Faccio un appello i miei concittadini che hanno sete di LEGALITÀ: facciamo fronte Comune contro questo schifo, ne va della nostra vita e del futuro dei nostri figli».

La lettera al prefetto di Amente

Nella giornata di oggi, a seguito dei gravi fatti di cronaca verificatisi ieri, il sindaco di Melito Antonio Amente ha inviato una missiva al Prefetto di Napoli Marco Valentini in cui chiede maggiore controllo del territorio delle forze dell’ordine. In caso contrario sarà costretto a dimettersi.

Di seguito la missiva:

Ecc.nza Prefetto, 

Avrei preferito che la nostra prima corrispondenza fosse stata incentrata semplicemente sull’augurio di un proficuo lavoro per l’onorevole ed oneroso incarico conferiteLe ed invece mi trovo costretto a chiedere il Suo aiuto in seguito ai fatti accaduti nella giornata di ieri e riportati dai principali organi di stampa. 

Nella giornata di ieri, infatti, a Melito di Napoli, città che amministro dal 2017, è stato messo a segno un duro attacco alle istituzioni, alla libertà, alla democrazia e soprattutto alla legalità. 

È pertanto doveroso riportarLe, l’esatta dinamica dei fatti, così come già denunciato alla locale tenenza dei carabinieri in presenza del maggiore Gabriele Lo Conte, comandante della compagnia dell’Arma di Marano di cui Melito di Napoli fa parte.

Intorno alle 13,30 di ieri ho riunito alcuni dei miei più stretti collaboratori perché da qualche ora si respirava brutta aria in strada. In città si raccontava di un tentativo di sfiducia nei miei confronti da parte di forze occulte. Ho così chiamato ad uno ad uno i consiglieri comunali per verificare che non ci fossero problemi politici e tenesse la stabilità della maggioranza. 

D’altronde non poteva essere altrimenti, visto che avevo appena varato la nuova giunta e verificato la tenuta della maggioranza lunedì e successivamente mercoledì e niente lasciava presagire che potessero esserci tredici consiglieri comunali per firmare il documento di sfiducia. 

Così sono sceso per far visita a mia madre ed in quei minuti il consigliere Palumbo, che collabora strettamente con me praticamente da inizio mandato, ha ricevuto una telefonata e si è allontanato scuro in volto e notevolmente preoccupato. Poco più tardi sono rientrato in Comune ed ho avvisato i presenti di essere stato avvicinato da due uomini in sella ad uno scooter che mi hanno intimato di dimettermi. 

Non ho avuto neanche il tempo di razionalizzare che è arrivava la notizia che il consigliere Nino Palumbo era stato colto da malore all’esterno di un bar dopo aver colloquiato con persone che nulla c’entrano con il mondo della politica. Da quello che mi è stato raccontato avrebbe dovuto avere il ruolo di 13esimo consigliere per sfiduciarmi dinanzi al notaio. 

Preso atto di ciò, mi sono immediatamente recato alla tenenza dei carabinieri denunciando il tutto e dove venivo avvisato che il consigliere Palumbo era ricoverato all’ospedale di Giugliano, tenuto sotto osservazione, perché in condizioni critiche. 

Quella che Le ho raccontato è una vicenda che mi ha fortemente scosso e che mi ha indotto ad inviarLe questa missiva. 

I carabinieri operanti in città sono oberati di lavoro e nonostante gli enormi sforzi non sono numericamente sufficiente per arginare la piaga della micro e macro criminalità in una realtà particolarmente difficile, dove non sono presenti altri presidi di polizia, nonostante Melito di Napoli conti 40mila abitanti in poco più di 3 chilometri quadrati e la presenza di  grosse famiglie camorristiche.

C’è, quindi, una lampante emergenza Legalità, percepita dei cittadini in modo evidente e particolarmente preoccupante dopo l’attentato alle istituzioni compiuto nella giornata di ieri. 

Le chiedo, dunque, l’adozione di opportuni ed incisivi interventi, al fine di assicurare un rafforzamento del controllo del territorio, attraverso una presenza maggiore delle forze dell’ordine nel comune di Melito di Napoli. Qualora ciò non dovesse accadere, con la morte nel cuore, sarò costretto a consegnarLe simbolicamente le chiavi della città ed a rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco. 

In attesa di poterLa incontrare di persona, La saluto e resto a Sua totale disposizione.

 

Melito di Napoli, 02/10/2020

Il Sindaco

dott. Antonio Amente

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