Quella di sabato 8 febbraio è stata una conferenza stampa diversa da tutte le altre per Antonio Conte. Un messaggio chiaro e diretto a tutto l’ambiente: non basta acquistare calciatori da 50, 60 o 70 milioni. Per crescere, è fondamentale investire in un centro sportivo all’altezza e in un settore giovanile capace di diventare una risorsa per il Club. “Il club deve crescere ma io penso come aiutare il club, più che un giocatore, qual è il problema principale? Noi abbiamo bisogno – ha spiegato il mister – di infrastrutture, un centro sportivo, non un giocatore in più o meno, di creare casa Napoli, sviluppare appartenenza, un settore giovanile che oggi non c’è. Anziché pensare a 50-60-70mln per quel giocatore, io non farò mai polemica da quel punto di vista, ma dirò la mia sulla crescita del club come da quando sono arrivato”.
Le similitudini con Rafa Benítez
Un concetto già espresso in passato da Rafa Benítez, che nella sua idea di ‘business plan’, espressa in conferenza stampa nel 2015 prima di un match contro il Wolfsburg, sottolineò come la crescita di una squadra non dipenda soltanto da acquisti costosi, ma anche da investimenti strutturali e di lungo termine. Un centro sportivo moderno e un settore giovanile ben organizzato sono elementi essenziali per costruire un progetto solido e sostenibile. Dalla conferenza di Benítez sono passati 10 anni e da allora nulla è cambiato, poiché la squadra continua ad allenarsi in affitto a Castel Volturno, non ha un settore giovanile all’altezza (la Primavera è in Serie B) e del progetto stadio non c’è traccia.
Il tesoretto di Kvara per rifare il centro sportivo?
I tifosi sperano che le parole pronunciate da Antonio Conte in conferenza non cadano nel vuoto. A questo proposito, secondo quanto riporta l’edizione odierna di La Repubblica, Aurelio De Laurentiis vorrebbe reinvestire i soldi ottenuti dalla cessione di Kvara per migliorare le strutture del Club. Il presidente azzurro si è più volte inoltre espresso sul futuro dello stadio Diego Armando Maradona, parlando della sua ristrutturazione e delle migliorie necessarie.
Tuttavia, la vera ambizione del patron resta quella di realizzare un nuovo impianto di proprietà. Questa scelta garantirebbe entrate significative per il Club, che secondo il quotidiano di Roma sono quantificabili in circa 100 milioni all’anno. Un cambiamento storico che consentirebbe al Napoli di avvicinarsi ai principali top club, sia in Italia che all’estero. La costruzione di nuovi impianti, tra cui un centro sportivo per la prima squadra e il settore giovanile, potrebbe essere finanziata con i 75 milioni incassati dalla cessione di Khvicha Kvaratskhelia al PSG. Questi fondi, ancora inutilizzati, potrebbero risultare determinanti per trasformare in realtà le idee del presidente, finora rimaste solo sulla carta.