Focolaio coronavirus a Modragone Stabilimenti semivuoti,parcheggi disponibili e nessuna coda sulle strade a Mondragone. I gestori dei lidi lamentano le disdette per luglio e agosto, piovute in appena 7 giorni. Domenica scorsa, quando ancora il focolaio non era emerso, gli stabilimenti erano pieni, e nei parcheggi non si trovava posto.”Sembra passato un secolo – dice Sabrina Nugnes, gestore del ‘Lido Medusa’ – la gente mi chiama per disdire, altri mi chiedono se è possibile venire a Mondragone, come se la città fosse chiusa. Io e i miei colleghi ce l’abbiamo un po’ con la stampa, per certi titoli che hanno scatenato il panico e che non rispecchiano in alcun modo la realtà, visto che nei palazzi ex Cirio sono stati individuati appena 43 contagi.
Al “Lido Sinuessa”, Aldo,con una nonna di origine russa deportata ad Auschwitz, parla con rabbia.”Mondragone è sempre stata una città multietnica, come dimostra la mia storia personale. Quello che sta accadendo con i bulgari è solo colpa loro, che non vogliono adeguarsi alle regole civili”. (ANSA).
I DATI DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA TRA POSITIVI, GUARITI E DECESSI
Coronavirus, la situazione a Mondragone
Non si placano gli animi a Mondragone, dove i bulgari residenti ai palazzi Ex Cirio proseguono la protesta uscendo dalla zona rossa istituita nell’area a causa dei tanti casi di coronavirus manifestatisi in questi giorni.
Le disposizioni per contenere i contagi
Fino al 30 giugno, salvo proroghe, i residenti di questi edifici – “fortemente popolati e in condizioni di alta promiscuità”, si legge nell’ordinanza -. Dovranno rimanere in isolamento domiciliare: il Comune provvederà a fornire loro derrate alimentari. Forze dell’ordine ed esercito vigileranno sul rispetto della quarantena. Nel frattempo in tutto il comune di Mondragone torna l’obbligo di indossare la mascherina, anche all’aperto, fino al 30: prescrizione che da oggi non è più valida nel resto della regione.
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