Dopo la puntura di una zanzara infetta dal virus West Nile, i sintomi della malattia possono comparire tra 2 e 14 giorni, con casi più rari che si estendono fino a 21 giorni nei soggetti con un sistema immunitario compromesso. Questo periodo di incubazione è silenzioso: molte persone infette non mostrano alcun segno evidente della malattia.
Quando si manifestano, i sintomi colpiscono circa il 20% delle persone infette e sono in genere lievi: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. I sintomi variano a seconda dell’età e dello stato di salute della persona. Nei bambini, ad esempio, si presenta spesso solo una febbre leggera, mentre nei giovani adulti si osservano febbre più alta, arrossamento oculare, dolori muscolari e cefalea. Negli anziani e nei soggetti debilitati, invece, la malattia può manifestarsi in forme più aggressive.
Nei casi più gravi, che riguardano meno dell’1% degli infetti (circa 1 persona su 150), il virus può raggiungere il sistema nervoso centrale, causando encefalite, meningite o paralisi flaccida acuta. I sintomi gravi comprendono febbre alta, forte mal di testa, confusione, disorientamento, tremori, convulsioni, debolezza muscolare e, nei casi estremi, coma. Alcuni danni neurologici possono essere permanenti, e in rari casi (circa 1 su 1.000) l’infezione può essere fatale.
La febbre West Nile è provocata dal virus West Nile (WNV), scoperto nel 1937 in Uganda nel distretto omonimo. Il virus è oggi presente in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I principali serbatoi naturali sono gli uccelli selvatici, mentre le zanzare del genere Culex sono i principali vettori. Il contagio avviene principalmente attraverso la loro puntura. Altre modalità di trasmissione – molto più rare – includono trasfusioni di sangue, trapianti d’organo e trasmissione madre-feto.
Non è invece possibile il contagio diretto tra persone: il virus non si trasmette per contatto con individui infetti. Anche alcuni mammiferi, come cavalli, cani e gatti, possono essere colpiti dal virus.
La prevenzione è legata soprattutto alla protezione dalle punture di zanzara, soprattutto durante l’estate e nelle aree dove la malattia è più diffusa. L’uso di repellenti, zanzariere, abiti lunghi e la disinfestazione degli ambienti sono strumenti fondamentali per ridurre il rischio di infezione.