Il 4 marzo 2018 cadeva di domenica. La mattina Davide Astori, fidanzato con Francesca Fioretti, non si era presentato alla colazione, un ritardo strano per uno come lui. Non vedendolo arrivare, si era deciso di entrare nella sua camera. Davide era a letto, sembrava dormisse. Ma non era così, la tragedia si era già consumata. Un improvviso problema cardiaco se l’era portato via a soli 31 anni.
Astori è stato vittima di una fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia aritmogena silente. Disperata la famiglia, i genitori, il fratello, la compagna: Davide era legato alla modella Francesca Fioretti, la loro bambina Vittoria aveva appena compiuto due anni. Sotto choc la squadra e l’allenatore, che all’epoca era Stefano Pioli. Ma anche tutto il mondo del calcio, che ne apprezzava le doti tecniche e soprattutto quelle umane. In quella domenica il campionato non si giocò e mezza serie A si trasferì a Firenze nel giorno dei funerali: per qualche ora la storica rivalità con la Juventus venne accantonata, i giocatori bianconeri vennero applauditi dalla folla all’uscita della chiesa.
Le parole del fratello di Davide Astori
«La sua morte è lo spartiacque tra due vite: c’è un prima del 4 marzo 2018 e c’è un dopo, è come se quel giorno fossi morto anch’io, non una parte di me. Adesso so, sappiamo che non potremo più ambire alla felicità piena della vita precedente. Nostra madre sintetizza tutto con una sola parola: altro. Superato un dolore simile, gli imprevisti, i problemi, le tensioni quotidiane sono idiozie vissute come tali. La morte come spartiacque, è così. Io ho una moglie, un figlio, gli amici, il lavoro e un pensiero che si ripresenta costantemente nel cervello e che mi rappresenta: l’assenza»