Nessuna richiesta di archiviazione. Vi sarà un’indagine bis sulla morte di Camillo Corallo, il 70enne deceduto l’estate scorsa nel carcere di Poggioreale. Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo la linea del difensore della famiglia di Corallo, l’avvocato Gandolfo Geraci, ha respinto la richiesta di archiviazione del fascicolo relativo alla morte dell’uomo e ha disposto nuove indagini. Una vicenda, quella di Corallo, che lascia con l’amaro in bocca.
L’uomo, già nel 2016 si era visto ribadire l’incompatibilità con il carcere dal tribunale del Riesame, poi, nel maggio dello scorso anno la sua condanna a otto anni era divenuta definitiva e così per l’uomo (originario di piazza Mercato) si sono riaperte le porte del carcere di Poggioreale.
La crisi respiratoria
Dopo una crisi respiratoria la morte presso l’ospedale Cardarelli nel luglio scorso. Corallo infatti da tempo soffriva di una grave forma di enfisema polmonare e di ipertensione. Per questo motivo già l’1 giugno scorso l’avvocato Geraci aveva presentato un’istanza di sospensione dell’esecuzione della pena con detenzione domiciliare per gravi
condizioni di salute.
Istanza rimasta senza risposta con Corallo che ha visto progressivamente peggiorare le sue condizioni. Due settimane fa il legale invia una nuova istanza al tribunale di Sorveglianza, con cui viene sollecitata una decisione, di cui però continua a non esserci risposta nonostante nella cartella clinica fossero evidenziate le patologie di cui soffriva il 70enne. La situazione allora precipita fino al tragico epilogo e alla comunicazione del decesso dell’uomo comunicata al suo legale. La decisione del gip adesso potrebbe aiutare a chiarire le responsabilità dietro la morte del 70enne.
