La scorsa notte, attorno alle 3, in via dei Tribunali, a Napoli ignoti hanno esploso colpi d’arma da fuoco contro la storica pizzeria Di Matteo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Napoli-Centro e del nucleo radiomobile che hanno riscontrato 4 fori nella serranda del locale e rinvenuto sul selciato 9 bossoli. La pizzeria Di Matteo è un locale storico della città, conosciuta da residenti e turisti soprattutto per la specialità della pizza fritta. Nel luglio del ’94, in occasione del G7 che si svolgeva a Napoli, durante un fuoriprogramma nel corso di una passeggiata nel centro storico della città, l’allora presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, andò a mangiare una pizza margherita ‘a libretto’.
Nella notte del 4 settembre scorso, dopo aver forzato una porta finestra del locale, vi entrò e riuscì a portare via 600 euro in contanti ed una reflex. Ora, i Carabinieri della stazione quartieri Spagnoli, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura, hanno arrestato l’autore del furto. Un raid messo a segno in una pizzeria storica del centro di Napoli, la Brandi, di Salita Sant’Anna di Palazzo, dove, secondo la legge, alla fine del 1800 sarebbe stata inventata la pizza Margherita.
L’uomo, 58 anni, che per nascondere le sue fattezze aveva calzato un cappellino, è stato comunque ripreso durante il furto dalle telecamere di videosorveglianza della pizzeria ed è stato poi riconosciuto e identificato dai militari dell’Arma. E’ già noto alle forze dell’ordine.
Non va dimenticato il raid nella pizzeria da Sorbillo, dove qualche settimana fa è stata fatta esplodere una bomba carta. Ma cosa si nasconde dietro questi raid? Forse sono cani sciolti, o almeno al momento non è stato confermato nessun legame tra i tre raid ma ciò che è certo è che sono tutti e tre simboli della Napoli che funziona. La strategia resta unica: colpire i simboli di Napoli.


