Comandante della Polizia Locale di Melito aggredita a Melito. E’ accaduto nel fine settimana. Un uomo ha bussato alla porta del Comando della Municipale agitando una busta contenente verosimilmente una multa. Ed ha preso a urlare e colpire la porta. “Domani torno e ti uccido” le avrebbe detto. Allo sbraitare dell’uomo la Comandante Antonia Napolano ha cercato di fornire delle spiegazioni. A nulla sono valsi i tentativi di riportare l’uomo alla calma. Le urla hanno attirato i dipendenti del Comune che hanno fornito aiuto alla Comandante. Denunciato l’aggressore, un 57enne di Mugnano.
Le parole della Comandante Antonia Napolano
“Ringrazio chi, in queste ore, mi ha espresso la sua più sincera solidarietà e vicinanza. Ringrazio ancor di più chi fa della legalità il suo pane quotidiano e non una facciata. Ringrazio i colleghi lontani e vicini che si sono mobilitati per combattere l’isolamento in cui imperversa la nostra categoria alimentando la voglia di crederci sempre. Ringrazio il comando a cui appartengo, perché so che nessuno dei suoi membri arretrerà mai di un solo passo , davanti ad intimidazioni di ogni sorta, non l’abbiamo mai fatto e non cominceremo adesso. Saremo un solo fronte davanti alle sfide di questo tempo e di questa città, perché è quello che ci è stato insegnato: lealtà, giustizia e senso del dovere contro i mali di questo tempo”.
Le parole del sindaco di Melito Luciano Mottola
“La settimana appena terminata è stata molto dura, dove si è messa in evidenza quella minoritaria, ma fastidiosissima, porzione di melitesi che fatica a rispettare le regole del vivere civile, ha attaccato in modo violento e diretto chi è preposto a far rispettare la Legge. La mia vicinanza e quella dell’intera amministrazione comunale va alla comandante della Polizia Locale Antonia Napolano e non soltanto per l’aggressione verbale e le minacce di morte ricevute all’interno della casa comunale dal papà di un giovane a cui era stato notificato un verbale per infrazione al codice della strada. Siamo particolarmente vicini all’intero Comando, che seppur numericamente insufficiente, quotidianamente è chiamato a fare i salti mortali e ad avere a che fare con persone che meriterebbero di passare queste calde giornate (e non solo) al fresco. Quello che fa rabbia, infatti, non è la sola trasgressione, ma la totale noncuranza che taluni trogloditi hanno nei confronti di chi rappresenta le istituzioni.
Di esempi potrei farne tanti ma mi limito a rappresentare quelli che più hanno fatto male, al punto da sentirsi quasi impotenti rispetto a tanta arroganza. È il caso della continua violazione dei sigilli in via Tevere, dove nonostante il sequestro di un porticato nella 219, ignoti continuano a lavorarci all’interno e all’esterno, riuscendo sempre a farla franca, nonostante il puntuale intervento di vigili e carabinieri. Una storia che potrà vedere scritta la parola fine solo quando il Comune sarà autorizzato ad abbattere gli abusi e a ripristinare lo stato dei luoghi, perché per questi soggetti non bastano le denunce, ma sono necessarie le ruspe. Verbali che non sono bastati neanche per far capire ad alcuni commercianti che i marciapiedi servono a permettere il passaggio di pedoni, diversamente abili su sedia a rotelle e mamme con i carrozzini e non ad esporre merce come al mercato. I verbali, ed in caso di recidiva la chiusura degli esercizi commerciali, non sono necessari, come pensano in molti, al Comune per fare cassa, ma sono, invece, indispensabili per evitare i soprusi di alcuni esercenti”.
Per questo motivo, al fine di tutelare gli stessi commercianti, che certamente non navigano nell’oro, di concerto con l’assessore alle Attività Produttive Anna Russo, abbiamo deciso di affiggere un manifesto sulle mura della città nel quale ricordiamo che NESSUNO È AUTORIZZATO AD ESPORRE PRODOTTI ALIMENTARI E NON ALIMENTARI SUL MARCIAPIEDE”.