Il gip di Salerno ha inflitto una pena di quattro anni e nove mesi a Ello Persico, 32 anni, lo skipper del gozzo “Saint Tropez” coinvolto nell’impatto con il veliero Tortuga al largo del Fiordo di Furore nell’estate 2023. Nell’incidente perse la vita Adrienne Vaughan, 45 anni, manager della Bloomsbury, in vacanza in Costiera amalfitana con il marito Mike White e i loro due figli.
Persico ha scelto di patteggiare, assumendosi la responsabilità di omicidio colposo: al momento della collisione era al timone sotto l’effetto di alcol e cocaina. Vaughan, finita in mare dopo lo scontro, venne poi travolta dall’elica dell’imbarcazione.
Risarcimenti contestati
Ha sollevato molte polemiche l’entità dei risarcimenti riconosciuti ai familiari della vittima: ai due figli minorenni sono stati destinati soltanto 4.800 euro complessivi, mentre ai genitori della donna poco più di 3.000 euro.
Le indagini sulla Daily Luxury Boat
Dall’inchiesta sul naufragio è scaturita anche un’indagine parallela. A febbraio compariranno davanti al giudice Enrico Staiano e Rosa Caputo Rosa, soci della società di noleggio Daily Luxury Boat srl. Secondo la procura, avrebbero tentato di manipolare la scena dell’incidente facendo recuperare da un sub un timone che – sempre per l’accusa – sarebbe in realtà mancato già prima della tragedia, nel tentativo di far apparire l’imbarcazione in regola.
Un terzo filone, per il quale è stata chiesta l’archiviazione, riguarda altri soci della società, indagati per naufragio colposo e omicidio colposo, e include anche verifiche sull’assegnazione dell’incarico di skipper a Persico, formalmente assunto come “assistente clienti” e con un precedente per guida in stato di ebbrezza risalente al 2020.
La reazione dei familiari
«Siamo sollevati che finalmente sia stata fatta giustizia», ha commentato Mike White, marito di Adrienne Vaughan. «È stato doloroso vedere gli imputati liberi per così tanto tempo. E sconvolgenti sono stati anche i comportamenti dei responsabili della compagnia che aveva noleggiato la barca, permettendo la navigazione di un mezzo non sicuro».
La famiglia Vaughan, che aveva pagato 1.525 euro per l’escursione, ritiene corresponsabili anche il comandante e l’armatore del Tortuga, sostenendo che la festa in corso a bordo e i tendoni che coprivano il ponte potessero aver ridotto la visibilità.
Tutti gli indagati provengono da Massa Lubrense, lo stesso comune da cui la barca era partita quel giorno tragico.


