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martedì, Aprile 23, 2024
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Dopo il raid il ras cercò la mediazione: non sapeva di essere intercettato

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La spedizione punitiva contro Paolo Capodanno provocò ‘movimenti tellurici’ che in ultima istanza hanno portato all’incriminazione di alcuni soggetti raggiunti ieri dall’ultima ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere diversi esponenti dei Mazzarella. Tra questi, ma ai domiciliari, c’è anche Raffaella Boccia che ce l’aveva con Capodanno perchè quest’ultimo aveva intrapreso una relazione sentimentale con una donna in precedenza legata ad un esponente del gruppo, Vincenzo Santaniello.

Il raid fu cruento: 14 colpi esplosi ad altezza d’uomo contro il negozio al cui interno c’era anche un bambino di soli due anni solo sfiorato dalle schegge dei vetri distrutti. Dopo quell’episodio e la ‘sfida’ lanciata sui social dallo stesso Capodanno intervenne in prima persona il ras Salvatore Donadeo (in quel momento il reggente del clan) che chiese alla controparte di ‘mettere tutto a tacere’ specie quando era venuto a sapere che i Capodanno erano stati convocati dalle forze dell’ordine. Secondo il racconto di una delle testimoni, Donadeo, avrebbe inviato un messaggio per ‘sistemare le cose’. Non sapeva che la sua utenza telefonica era stata già messa sotto controllo permettendo agli investigatori di ricostruire l’intera vicenda e di dare un nome e un volto ai responsabili.

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