Droga per gli Amato-Pagano, arrivano le condanne per il gruppo un tempo guidato da Salvatore Roselli ‘Frizione’ ex reggente del gruppo prima che quest’ultimo iniziasse a collaborare con lo Stato.
Non sono però mancate le sorprese nel processo svoltosi con rito abbreviato. Il gup Marrone ha infatti assolto il ras Alessandro De Cicco, nonostante la richiesta del pubblico ministero a 19 anni di reclusione.
La droga per gli Scissionisti di Amato-Pagano
Fondamentale la difesa del difensore di De Cicco, l’avvocato Andrea Di Lorenzo (dello studio legale Luigi Senese) che ha letteralmente azzerato le accuse per il suo assistito cui era contestato di essere stato l’organizzatore di in associazione finalizzata al traffico di droga che operava per conto degli Amato-Pagano a Scampia nella zona dello Chalet Bakù e dei Sette Palazzi.
A carico di De Cicco vi erano diverse accuse dei collaboratori di giustizia, tra cui quelle dello stesso Roselli, nonché diverse intercettazioni e sulla base di questo impianto accusatorio la pubblica accusa aveva richiesto una condanna di 19 anni.
Tuttavia la difesa di De Cicco è riuscito a smontare tutti gli elementi e ad ottenere una clamorosa assoluzione. Assoluzione anche per Marco Andretta, difeso dall’avvocato Gandolfo Geraci, riuscito anch’egli a smontare il quadro accusatorio per il suo assistito nonostante le accuse a suo carico.
Il ras Caldore
Altra assoluzione degna di nota quella per il ras Gennaro Caldore detto ‘Cioccolata’. Per quanto riguarda le condanne Roselli ha rimediato 6 anni e otto mesi, 10 anni per Ivan D’Amora, 4 anni e sei mesi per Alessandro Grieco, 4 anni e otto mesi per Giuseppe Calemma, 5 anni e quattro mesi per Roberto Forino, 7 anni e sei mesi Carmine D’Amora,4 anni e quattro mesi Pasquale Di Guida, 4 anni per Antonio De Crescenzo, 4 anni e otto mesi Federico Pascale, 4 anni e quattro mesi Antonio De Sio, 4 anni e quattro mesi Vincenzo Minervino, 5anni Gennaro Campitelli e 8 anni per Giampiero Mariniello.
A svelare il sistema della piazza in subaffitto è stato lo stesso Roselli: così gli Amato-Pagano volevano liberarsi da responsabilità senza rinunciare ai profitti. Sono state le sue dichiarazioni a dare impulso all’inchiesta: “Fino al mio arresto io come responsabile, Alessandro De Cicco, Gennaro Caldore e Pasquale Pandolfi. Solo noi 4 eravamo stipendiati, poi c’erano Alessandro Grieco e Ivan D’Amora, mio genero, che vendevano fumo, poi Giovanni Strazzulli ed Emanuele Mingione vendevano cocaina ai privati e fumo. Dopo che Spera scappò fuori si vollero appoggiare con me per paura della Vanella e io gli diedi protezione. Si rivolgevano a m e la famiglia Raia, Savio Mele che ha la piazza nelle 22 case Celesti e gli Abbinante. E avevo a che fare io con i clan a noi vicino tipo Vanella, Licciardi e anche i Di Lauro e quelli di Miano però coni Balzano c’erano sempre discussioni e anche gli Stabile con i Cifroni amici di Sautto Monfrecolo di Caivano”, racconta Roselli il quale ha riferito dell’esistenza due gruppi composti da soggetti intranei o collegati al clan che si dedicano alle attività di spaccio di stupefacenti: uno operava nei territori di Chiaiano e Marianella, il quale si riforniva cli stupefacente dal clan Amato Pagano, il secondo operava nel territorio dei Sette palazzi, il quale era stato autorizzato da lui a gestire una piazza di spaccio per la vendita di hashish.