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sabato, Aprile 20, 2024
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In auto con dieci chili di droga, domiciliari per Simone Bartiromo

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Su di lui pendevano pesanti accuse. Nonostante ciò il gip del tribunale di Nola ha comunque deciso di concedere gli arresti domiciliari a Simone Bartiromo, il giovane di Marano già coinvolto in precedenti inchieste per traffico di droga. Fondamentali per la decisione del gip le argomentazioni avanzate dai suoi legali, gli abili avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo. Bartiromo finì in manette nel novembre scorso quando, insieme ad altre due persone Nicola Di Casola e Domenico Stefanelli, fu arrestato dai carabinieri. Tutto era iniziato quando i carabinieri dopo aver fermato un’auto condotta da uno dei tre indagati, avevano trovato nel cofano ben 10 chili di cocaina purissima suddivisa in 10 confezioni da un chilo. Singolare che ogni pacco di droga presentasse al suo interno una banconota colombiana e in bassorilievo una svastica. La cocaina avrebbe fruttato oltre un milione di euro nella vendita al dettaglio. Successivamente i militari avevano trovato nell’abitazione in uso a Bartiromo e Stefanelli una pistola risultata rubata e pronta all’uso oltre a dodici munizioni calibro 9×21. Il gip di Nola ha stabilito per Bartiromo la detenzione domiciliare, decisione presa ugualmente anche per gli altri due indagati.

L’articolo precedente: l’ordinanza annullata per Bartiromo

Per Bartiromo si tratta della seconda bella notizia dopo l’ordinanza annullata nel dicembre scorso (leggi qui l’articolo). Bartiromo in quella circostanza veniva indicato come uno dei fornitori del gruppo di Capodimonte guidato dal ras Vincenzo Criscuolo ossia colui che voleva «pittare di bianco Napoli» (leggi qui l’articolo). Diverso invece il parere del tribunale del Riesame che annullò l’ordinanza per il giovane di Marano. Fondamentali per la decisione del tribunale della libertà, anche in quel caso, le argomentazioni avanzate dai suoi legali, gli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo, che evidenziarono come nelle intercettazioni non vi fosse alcuna evidenza oggettiva tale da identificare con certezza il loro assistito. E così il Riesame dispose la scarcerazione per Bartiromo.

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