È arrivata nel pomeriggio la pesante stangata per i componenti della holding criminale specializzata nell’importazione di fiumi di droga dalla Spagna e dall’Olanda. A stabilirlo il gip Logozzo che ha condannato i ras riconducibili all’organizzazione messa in piedi dall’ex narcos Bruno Carbone.
Tra le condanne più pesanti quelle per Giovanni Cortese ‘o cavallaro storico esponente dei Di Lauro per il quale sono stati chiesti 20 anni. Per Bruno Carbone cinque anni e quattro mesi mentre spiccano i 18 anni e i 16 mesi rispettivamente per Vincenzo e Salvatore Della Monica e i 10 anni e otto mesi anni per Michele Nacca.
Condannato il ras di Pianura
Nel gruppo anche il ras di Pianura Carlo Esposito fondatore dei Calone-Esposito-Marsicano che ha rimediato solo un anno mentre un altro esponente della mala pianurese, Emanuele Pisa ha rimediato 12 anni e quattro mesi . Tra le altre condanne otto mesi per Francesco Addamiano, cinque anni e nove mesi per Errico D’Ambrosio, otto mesi per Daniela Della Monica, 14 anni Nicola Di Casola, 4 anni e sei mesi Antonio Pinto, 8 anni Giuseppe Rocco, 9 anni e quattro mesi Domenico Stefanelli e 2 anni Sebastiano Romeo.
Spetterà adesso al collegio difensivo (comprendente gli avvocati Leopoldo Perone, Antonio Rizzo, Stefano Sorrentino, Claudio Davino e Giuseppe Perfetto) provare a ridimensionare le condanne in. Appello. Come accertato in sede di indagine i ras, facenti parte di due gruppi criminali, gestivano le comunicazioni attraverso chat cripate – Sky Ecc ed Encrochat – per impedire le intercettazioni.
La camorra ordinava la cocaina sulla chat criptata
Carbone riceveva gli ordinativi di cocaina sulla chat criptata e poi provvedeva a rifornire i clan di camorra. La distribuzione alle piazze di spaccio, secondo le indagini dell’Antimafia, era invece affidata a Vincenzo Della Monica. Che dai depositi di Marano e San Giovanni a Teduccio gestiva l’invio di carichi di droga alle piazze di spaccio di Scampia, Parco Verde di Caivano, Marianella, la Cisternina di Castello di Cisterna, Secondigliano, Giugliano e Marigliano.
Ai vertici dell’organizzazione c’erano anche Salvatore Della Monica, fratello di Raffaele, con il ruolo di cassiere, e Michele Nacca. Il secondo gruppo criminale coinvolto nel traffico di droga sarebbe collegato, invece, a Simone Bartiromo, Roberto Merolla e Giovanni Cortese.