Un traffico di droga gestito sulle asse Napoli-Spagna con gli stupefacenti che viaggiavano su casse di frutta e dirette al mercato ortofrutticolo di Pozzuoli. Questo quanto scoperto dai carabinieri nel luglio dello scorso anno quando scattarono le manette per sette persone. Tra di essi i figli di Giuseppe Ammendola ‘Peppe o guaglione’, pezzo da novanta del clan Contini. Quest’oggi sono arrivate le condanne di primo grado e non sono mancate le sorprese.
Su tutti quella per Gianmarco Ammendola che ha ottenuto una condanna a 10 anni con riconoscimento delle attenuanti generiche e la continuazione con altra sentenza (nello specifico quella relativa al ristorante trattoria Tufò). Tutto merito del suo legale, l’avvocato Giuseppe Perfetto, che è riuscito a ridimensionare le accuse per il suo assistito che rischiava sedici anni.
Suo fratello Antonio ha invece rimediato 14 anni, tra le altre condanne poi vi sono i 16 anni per Ciro Orlando, 9 per Stefano Orlando, 10 per Pablo Lorusso e otto anni per Salvatore Caccavale. Ritenuti indiziati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Tutto è partito da un’indagine sviluppatasi per tutto il 2019, per documentare una presunta organizzazione, capace di sfruttare la logistica del settore ortofrutticolo per importare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti dalla penisola iberica. In quell’occasione fu sequestrata oltre una tonnellata di droga, del tipo hashish e marijuana.
