Lo spaccio di droga nel Parco Monaco e nel rione 219 sarebbe stato gestito da Maurizio Errichelli, alias Scimmione, ras melitese del gruppo di narcos sgominato ieri dal blitz dei carabinieri. Nel settembre del 2022 in un’intercettazione ambientale il capo delle due piazze melitesi, insieme Carlo Calzone e Vincenzo Mangiapili, avrebbe criticato le decisioni subite dopo una riunione interna: “Solo a me…voleva cambiare… tutto il compagno“. Secondo gli inquirenti il 39enne è un esponente del clan Amato-Pagano, responsabile di Melito, inoltre, il pentito Salvatore Roselli lo ha definito il guardaspalle di Carmine Pagano.
Le scuse di Errichelli ai carabinieri
Il ruolo di Erricchelli sarebbe emerso anche nell’ottobre del 2022 quando si sarebbe scusato per il comportamento dei suoi pusher fuori la caserma a Melito: “Appuntato. Vi chiedo scusa io per loro… guarda cosa sto facendo… Guarda dove sto venendo. Guardate qua dove sto venendo. Guardate qua sto venendo a chiedervi scusa… Perché voi sapete io personalmente come la penso“.
Subito il capo delle piazze si sarebbe recato al Parco Monaco e lì avrebbe imposto ai suoi pusher di allontanarsi in vista dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine, le stesse che avevano già controllato la piazza della 219: “Andate via! Andate! Ora!.. Chiama a quello e digli che dovete andare via. Ora ho fatto la tarantella di là“.
Spaccio nelle 3 piazze a Scampia: catturati il capo e i fedelissimi
Massimo Dennier, Gennaro Diano, Antonio Pandolfi e Patrizio Pone sono stati arrestati con l’accusa di aver gestito le piazze di spaccio dei Sette Palazzi, dello Chalet Baku e dell’Oasi del Buon Pastore sotto la direzione Luigi Diano, detto Cicciotto. Fondamentali sono state le parole del pentito Salvatore Rosselli e le intercettazioni telefoniche al fine di svelare il controllo del gruppo di narcotrafficanti.
Diano avrebbe controllato con il pugno di ferro le sue zone così come emergerebbe dallo sfogo fatto in presenza di Gennaro Diano e di Pone: “Non vi fate mettere i piedi in testa da nessuno qua dentro… Qua dentro comandiamo noi e la gente deve fare quello che diciamo noi se gli conviene, se no chiudiamo le case, si prendono la roba e se ne vanno“.


