Si apre domani mattina presso la Corte d’Assise d’Appello il processo per il duplice delitto Montanino-Salierno, quello che nei fatti aprì la prima faida di Scampia. Il procuratore ge-nerale ha già annunciato l’intenzione di depositare le dichiarazioni di Gennaro Notturno e chiudere la rinnovazione del dibattimento. Il processo potrebbe riaprirsi e per questa ragione le sue accuse potrebbero mettere la parola fine al-la speranza dei killer, tutti reo confessi, di ottenere uno sconto di pena.
Come ricordato dal Roma è il 28 ottobre 2004 quando si consuma l’agguato. Dodici anni di inchieste e pentimenti, il cerchio si è finalmente chiuso. La Quarta sezione della Corte d’assise di Napoli ha in-fatti inflitto 14 ergastoli agli Scissionisti dell’ala Amato- Pagano. Il collegio presieduto da Giuseppe Provitera, accogliendo in pieno le richieste di condanna avanzate dalla Procura antimafia nell’ottobre scorso, ha ordinato il massimo della pena per gli Scissionisti che avevano chiesto di essere processati con il rito ordinario, passando dunque per l’iter dibattimentale. Carcere a vita, quindi, per Arcangelo Abete, Antonio Abbinante, Guido Abbinante, Francesco Barone, Rito Calzone, Antonio Della Corte, Angelo Marino, Gennaro Marino, Gennaro Notturno, Vincenzo Notturno, Cesare Pagano, Carmine Pagano, Roberto Manganiello e Ciro Mauriello. Rimedia invece 14 anni di reclusione – due in più di quanto richiesto dalla pubblica accusa – Ferdinando Emolo. Per lui il capo d’imputazione era però differente da quello degli altri personaggi finiti alla sbarra.

