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giovedì, Gennaio 16, 2025
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E’ di Napoli uno degli operai morto nell’esplosione a Calenzano: si tratta di Vincenzo Martinelli

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“I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme nel deposito Eni di Calenzano, vicino Firenze, in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini.

I tecnici dell’Agenzia regionale Toscana per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua”. Lo scrive il governatore della Toscana Eugenio Giani sui social spiegando che l’incendio nel deposito carburanti, che ha causato almeno due morti, 9 feriti – tre dei quali ricoverati in codice rosso – e 3 dispersi “è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera. La situazione – assicura Giani – è sotto controllo. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti”.

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Una delle vittime acceratate è stata identificata.

Si chiama Vincenzo Martinelli, originario di Napoli, viveva a Prato: l’uomo, 63 anni, divorziato, risulta essere un conducente di un’autobotte. Nella lista dei 5 operai che mancano all’appello ci sono ancora – oltre all’uomo già identificato – un operaio originario della Sicilia, uno del Piemonte, uno della Germania e infine un operaio originario della Basilicata.

Sono tutti operai che stavano guidando le autocisterne.

In particolar modo – su quella lista – ci sono ancora i nomi di un operaio originario di Catania di 57 anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni, un operaio nato in Germania ma dalle origini italiane di 45 anni e infine un operaio nato a Matera di 45 anni. Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. E’ quanto si apprende dagli inquirenti. L’area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro.

Si chiama Vincenzo Martinelli, 51 anni, la prima vittima identificata, era autista di autocisterne e viveva a Prato. I morti e i dispersi, tutti operai, hanno un’età compresa tra i 45 e i 62 anni La deflagrazione è avvenuta in un’area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. La colonna di fumo era visibile anche dai comuni vicini

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