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venerdì, Marzo 29, 2024
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Elezioni Marano. Intervista a Teresa Giaccio: “Sinistra responsabile del dissesto, i motivi dello strappo con la Lega”

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«Il dissesto, come tutti sanno, ha origini lontane, parte dalla “finanza creativa” di Bertini che ha indebitato il futuro della nostra città. Basti pensare che l’Ente aveva, di fatto, già per il 2005 sforato il patto di stabilità se non fosse stato per un artifizio contabile, che cancellò dagli impegni circa 3000000 di euro per l’acqua, ordito da Bertini e avallato dalla Giunta Perrotta». Teresa Giaccio, candidata sindaco per Fratelli d’Italia alle elezioni del 21 ottobre, punta l’indice contro le vecchie giunte di centrosinistra. E sull’esito del voto si dice convinta di «andare al ballottaggio».

Fratelli d’Italia corre in solitaria con Lei candidata sindaco. Era davvero impossibile ricucire lo strappo con la Lega?

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«Fratelli D’Italia ha cercato di ricomporre il tavolo fino all’ultimo istante, la prova sta nell’appello fatto dal nostro Presidente Provinciale Nello Savoia, al Coordinatore regionale della Lega Gianluca Cantalamessa e al segretario nazionale Matteo Salvini, nel quale, tra l’altro, si evidenzia l’incoerenza dei riferimenti locali della stessa Lega che proponeva un candidato a sindaco con una chiara storia politica identificabile nel centro sinistra, tant’è vero che Pezzella è stato consigliere comunale della margherita e assessore della giunta Perrotta del Partito Democratico».

Non è che sotto sotto la decisione era stata già presa prima dei litigi con i salviniani?

«Assolutamente, non c’è stato alcun preconcetto. Il partito ha sempre ribadito la massima disponibilità a valutare positivamente una candidatura superpartes, che rappresentasse un valore aggiunto. In quel caso mi ero resa disponibile ad essere comunque candidata alla carica di Consigliere Comunale».

Lei era vicesindaco durante l’ultima giunta, quella di Angelo Liccardo finita anzitempo per lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche: non si sente un po’ in imbarazzo a chiedere il voto ai maranesi?

«Nessun imbarazzo, ho sempre coerentemente militato nel centrodestra, mai ceduto alle lusinghe o ai compromessi. Mi sono dimessa circa due anni prima che arrivasse il decreto di scioglimento del consiglio comunale. Mai un avviso di garanzia. Mai ascoltata come persona informata sui fatti. La mia fedina penale è limpida a sacrosanta. Mi hanno rivoltato come un calzino, nulla da eccepire. Ho sempre fatto il mio dovere. Deve essere imbarazzato chi ha portato Marano al baratro e oggi si propone di salvarla, non io che ho cercato di porre rimedio alle loro nefandezze».

Come è stato possibile giungere anche al dissesto nonostante voi all’epoca puntaste tutto sul piano di riequilibrio decennale varato da Longoni?

«Il dissesto, come tutti sanno, ha origini lontane, parte dalla “finanza creativa” di Bertini che ha indebitato il futuro della nostra città. Basti pensare che l’Ente aveva, di fatto, già per il 2005 sforato il patto di stabilità se non fosse stato per un artifizio contabile, che cancellò dagli impegni circa 3000000 di euro per l’acqua, ordito da Bertini e avallato dalla Giunta Perrotta. La stessa Giunta Perrotta continuò poi l’opera distruttiva di Bertini approvando bilanci, provvedimenti e concedendo parte della riscossione alla Teleservizi che diede il colpo di grazia alle già disastrate casse comunali. Non bisogna dimenticare che nel 2007 fu introdotta, dalla Giunta Perrotta l’addizionale comunale all’ IRPEF e nonostante l’ulteriore entrata di circa 2.000.000 di euro non hanno saputo evitare il dissesto. I cittadini di Marano prima del voto devono ricordarsi di chi gli ha messo letteralmente le mani in tasca facendo schizzare al massimo le aliquote Imu e dell’addizionale all’ IRPEF e oggi si propone come il “nuovo” o come “salvatore della patria’’. I vari Albano, Pezzella, Bertini, l’intero PD hanno approvato provvedimenti che hanno indebitato il nostro ente e pesato fortemente sui bilanci familiari dei nostri concittadini. Personalmente mi sono sempre opposta a questo modo di fare».

Dunque, che ricetta economica propone per l’uscita dal pantano?

«La formula magica per uscire dal dissesto non esiste e chi dice il contrario è in mala fede e bugiardo. I cittadini devono sapere che la futura amministrazione sarà affiancata da una commissione ad hoc per il dissesto e la priorità sarà quella di pagare i debiti accumulati dalle amministrazioni in cui hanno figurato i vari Albano, Bertini, Pezzella e il PD che oggi appoggia il candidato Visconti. La mia amministrazione, se i miei concittadini mi concederanno il loro consenso, opererà nel rigore massimo e utilizzerà tutte le proprie energie per il reperimento di forme alternative di finanziamento, che prevedono il coinvolgimento di fondi pubblici (regionali, statali, europei) e anche privati con project financing. Occorre però dire la verità ai cittadini, che si vedono tartassati dalle imposte e dalle tasse comunali più alte della area nord di Napoli senza ricevere adeguati servizi, che se non si esce dal dissesto difficilmente vedranno ridotta la pressione fiscale».

E sull’evasione delle imposte?

«La lotta all’evasione noi intendiamo farla e non solo a chiacchiere. Una seria lotta all’evasione va approntata agendo in simbiosi con gli uffici comunali dei Tributi e della ragioneria. A Marano abbiamo un buon ufficio Tributi, nonostante sia sottodimensionato. La mia priorità sarà quella di dotare l’ufficio tributi di qualche unità in più da scegliere tra i dipendenti già in carico del comune, in maniera da rendere più efficace ed efficiente l’azione accertativa, mettendo in campo un programma, già previsto da norme statali, in maniera da reperire maggiori entrate. Ci sarà inoltre, una lotta senza quartiere per recuperare i canoni d’affitto per gli immobili di proprietà del comune, e partire con un programma di dismissione del patrimonio comunale, in maniera da reperire più entrate e ridurre le spese per la manutenzione degli stessi. nIn fine voglio chiudere l’argomento con un piccolo appunto a chi è stato già amministratore e vorrebbe recuperare  oggi gli oneri concessori per i condoni edilizi, dopo avere letteralmente regalato circa 70.000 euro a tecnici “amici” che dovevano improntare un programma di recupero per gli oneri, alla fine non venne recuperato un bel nulla ma , come dire “oltre al danno la beffa”». 

Grana Pip, cosa fare di quell’area dopo le indagini da parte della magistratura?

 «Il Pap poteva rappresentare il vero volano dell’economia Maranese. Grazie alla cattiva gestione delle amministrazioni di sinistra e cento sinistra, è diventato un cancro che va estirpato   con una chiara azione di ripristino della legalità, punendo gli speculatori e garantendo chi, in buona fede, ha investito nel suo lavoro».

Il programma quali punti salienti avrà?

«I punti salienti del nostro programma: innovazione e trasparenza amministrativa, risanamento finanze comunali, sicurezza del territorio, sostegno per i più deboli, interventi per scuola famiglia».

Cosa pensa degli altri candidati scesi in campo?

«Sugli altri candidati a sindaco si dovranno esprimere i maranesi con il loro voto. Ho estrema fiducia nella capacità critica e di valutazione di ogni singolo elettore. È sotto gli occhi di tutti cosa hanno combinato le amministrazioni di sinistra e centro sinistra alle quali tutti gli altri candidati sono riconducibili. I maranesi dovrebbero scegliere il centro destra che solo noi di Fratelli D’Italia rappresentiamo».

In caso di ballottaggio, Lei appoggerà qualcuno?

«Non posso appoggiare nessuno, noi andremo al ballottaggio».

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