Due eroi che hanno salvato e rifocillato Mattia legato ad un palo della Tangenziale dopo essere stato rapito nella mattinata di martedì a San Giorgio a Cremano. Umberto Canzano e Pasquale Prudente, entrambi rider, sono i primi ad aver ritrovato il 15enne di cui si erano perse le tracce da circa 8 ore.
Il racconto di Umberto
Umberto racconta l’accaduto. «Verso le 15.30 di martedì mi trovavo nella zona di Licola per lavoro. All’altezza dello svincolo per Varcaturo quando sulla mia sinistra ho notato un ragazzo: era Mattia, legato con delle fascette ai polsi, impaurito e traumatizzato. All’inizio credevo si trattasse di una trappola per potermi rapinare».
La realtà era ben diversa. Prosegue Umberto: «Tornato indietro, ho visto il ragazzo lì con le mani legate. Non potevo mai immaginare si trattasse del ragazzo rapito la mattina, le notizie non erano ancora uscite. Avvicinandomi lui mi ha detto: “Sono stato rapinato’’. Io credevo che gli avessero sottratto lo scooter, non che fosse stato sequestrato. Era spaventato e mi ha raccontato tutto. Io sono rimasto scioccato».
Il rider assicura di non aver visto nessuno oltre il ragazzo. «C’era solo Mattia, che mi ha chiesto subito di chiamare il papà il quale si è sentito tranquillizzato quando gli ho assicurato che non avrei lasciato solo suo figlio. l’ho tranquillizzato. A quel punto ho chiamato il mio collega Lino, spiegandogli tutto e chiedendogli se poteva portare del cibo. Io sono andato subito a prendere dell’acqua con dei tovaglioli per asciugare il sangue ai polsi di Mattia. Sono stato circa 25 minuti lì e ad un certo punto si è fermata un’auto con due persone adulte. Ci hanno dato un portachiavi, così abbiamo slegato Mattia».
Compiuta la missione, Umberto ha atteso l’arrivo dell’amico e collega Pasquale ed ha ripreso il suo lavoro di rider, dirigendosi verso il luogo della consegna già programmata. «Mi torna in mente la scena di un ragazzo di 15 anni legato. Ho risentito il papà telefonicamente, ovviamente è ancora scosso dall’accaduto» conclude Umberto.
La testimonianza di Pasquale
Pasquale Prudente dà poi la sua parte di racconto di questa storia. «Quando sono arrivato allo svincolo della Tangenziale dove si trovava – afferma il rider – l’ho visto proprio male; era frastornato. Si notava che non fosse se stesso. L’ho consolato dicendogli che suo padre sarebbe arrivato a prenderlo».
Lo stesso Pasquale racconta quanto poi gli avrebbe confidato il 15enne rapito a San Giorgio a Cremano. «Mi ha raccontato che di mattina, tra le 7.30 e le 8, gli hanno messo un cappuccio in testa facendolo salire su un furgone. Pensava fosse uno scherzo, poi dopo ha capito che era stato rapito davvero. Mi ha anche riferito che nella stanza dove è stato rinchiuso non gli hanno dato da mangiare e che i rapitori gli concedevano soltanto l’acqua, se avesse avuto sete». Prudente non ha dubbi: «Prima di Licola sicuramente è stato portato da qualche altra parte, ma lui non ha visto dove. Sempre il ragazzo mi ha riferito di essere rimasto seduto su una sedia dove si è addormentato per 10-15 minuti prima di essere svegliato dai rapitori, secondo lui due voci italiane, piuttosto silenti secondo lui, che l’hanno condotto chissà dove».
Prudente ha ancora ben in mente la scena che si è trovato davanti. «Mattia era affamato, gli ho preso un panino al McDonald’s. Poi abbiamo fatto una videochiamata al papà, il quale ci ha ringraziato. Successivamente, due suoi parenti sono venuti a riprenderselo, l’hanno abbracciato e fatto salire in auto per riportarlo a casa».
Inoltre, dichiara, «si vedeva che il ragazzo proviene da una brava famiglia. Nemmeno io avevo saputo di quanto successo, è stato il mio amico e collega Umberto a raccontarmi che c’era questo ragazzo legato sulla Tangenziale. Se mi fossi trovato sul luogo del rapimento avrei urlato, quello che stava succedendo perché ho un cuore…».