La Corte d’assise di Milano questa mattina ha emesso la sentenza nei confronti di Alessandro Impagnatiello, condannandolo all’ergastolo. L’uomo è colpevole di aver ucciso a coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, di 29 anni, incinta di sette mesi, il 27 maggio 2023 a Senago, in provincia di Milano.
“Non è vendetta, è giustizia” ha commentato Loredana Femiano, madre della vittima, dopo la lettura della sentenza. “Dovremmo fare molto di più e prima che una donna venga uccisa – ha aggiunto la sorella Chiara – non basta aspettare un giusto dispositivo per urlare contro la violenza contro le donne”
“Questo caos che lei ha creato – ha detto Chiara, la sorella di Giulia – è l’opposto di quello che avrebbe voluto. Lei entrava in punta di piedi nella vita delle persone. Lei era rara: anche nel momento in cui il suo cuore era distrutto ha pensato a un’altra donna che poteva aver vissuto la stessa situazione. Era presente, ma mai rumorosa. Era silenziosa. Quando sei così sensibile in questo mondo violento, sei la preda per il leone. Giulia è tutto questo, un’anima gentile“.
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“Giulia era una donna coraggiosa, che ha cercato la verità a costo della morte. La sentenza di oggi per noi non rappresenta niente, perché la nostra vita è finita tempo fa. Ma il verdetto potrebbe essere importante per le nuove generazioni e per l’Italia intera. Un Paese ancora pervaso dal maschilismo, che ha paura delle donne“. Così Chiara Tramontano in un’intervista che Repubblica pubblica nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nel giorno della sentenza per Alessandro Impagnatiello, l’ex barman che nel maggio 2023 in provincia di Milano uccise la fidanzata Giulia, sorella di Chiara.
“L’Italia – aggiunge Chiara Tramontano rispondendo alle domande – ha paura delle donne. Il motivo? Credo che, laddove ci sia una persona indipendente, forte e determinata, invece che esaltarla ne siamo spaventati. Siamo abituati da sempre a un Paese guidato da uomini in cui soltanto gli uomini hanno l’ultima parola. Il fatto che una donna possa dimostrarsi alla pari di un uomo è una bomba che potrebbe esplodere da un momento all’altro. E poi una mentalità che purtroppo abbiamo, e che hanno soprattutto gli uomini, è questa: se una donna è determinata, diventa una persona alla quale bisogna porre dei limiti“.
Per Impagnatiello, che in un primo momento ha negato e poi ha confessato di aver ucciso a coltellate il 27 maggio 2023 la fidanzata incinta al settimo mese, le pm hanno chiesto alla Corte d’Assise di Milano la pena dell’ergastolo.