I clan di camorra si presentano in occasione delle festività per imporre il pizzo ai commercianti e ai criminali. L’inchiesta contro i clan della Torretta ha confermato l’ennesimo episodio di racket, infatti, la Dda di Napoli ha indagato Mariano Frizziero. A dicembre 2020, il ras avrebbe chiamato la vittima con un tono apparente amichevole per chiedere soldi: “Tu a me mi dovevi fare i regali… Natale… Capodanno… Pasqua… il compleanno“.
Il minacciato è ben consapevole con chi sta parlando e, dopo aver tentato invano di sottrarsi con alcun battute, ha accettato ricevendo in cambio una sorta di sconto sul pizzo. Effettivamente ci riesce come confermato dalla conversazione captata dalla cimice piazzata nell’auto di Frizziero: «Mi ha dato 500 euro per andare a prendere la Play Station, ho perso 500».
Il blitz contro i clan Troncone e Frizziero
Lo scorso 15 aprile i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea, a carico di 24 persone (15 destinatari di custodia cautelare in carcere, 6 agli arresti domiciliari e 3 di misure interdittive dell’attività imprenditoriale.
Gli indagati sono gravemente indiziati di appartenere a due organizzazioni di tipo mafioso, riconducibili ai clan Troncone e Frizziero, rispettivamente operanti nei quartieri napoletani di Fuorigrotta e Chiaia (zona Torretta) e dedite al traffico organizzato di droga, alla detenzione di armi, alle estorsioni ed al contrabbando di sigarette.
La camorra dell’area occidentale
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno documentato la piena operatività dei due clan nei quartieri occidentali. Sono stati ricostruiti numerosi episodi estorsivi, non solo nei confronti di esercizi pubblici ma anche nei riguardi di persone dedite allo svolgimento di spaccio di droga , contrabbando di tabacchi lavorati esteri e parcheggiatori abusivi. Le indagini hanno documentato il versamento, con cadenza settimanale, di somme di denaro a titolo di controprestazione per l’esercizio delle relative attività illecite sul territorio.