“Le indagini sono quasi completate, abbiamo fatto tutto ciò che era necessario e stiamo attendendo gli esiti dell’attività di consulenza tecnica che per noi sono molti importanti“. Queste le parole del procuratore della Repubblica di Nola, Marco Del Gaudio, rilasciate ai microfoni del Tgr Campania e riportate dal Corriere. Il procuratore è intervenuto sul giallo che ruota intorno alla vicenda della piccola Giulia Loffredo, la bambina di 9 mesi morta in circostanze ancora da chiarire la sera del 15 febbraio scorso ad Acerra.
Del Gaudio affronta il tema delle indiscrezioni che continuano a circolare sulla morte di Giulia. “Non ne posso più, la pressione dei media non aiuta e soprattutto non aiutano le false indiscrezioni sulle quale veramente stiamo perdendo la pazienza”, dice senza mezzi termini, prima di invitare tutti a fare una riflessione sulla presunzione d’innocenza. Per il procuratore, è fondamentale che magistrati e giornalisti comprendano che i processi non devono essere condotti tramite indiscrezioni o accusando l’indagato sui mezzi di comunicazione di massa, poiché le indagini richiedono tempo. Inoltre, si esprime riguardo all’intervista realizzata con uno dei sanitari che avrebbero soccorso la piccola Giulia, precisando che tale intervista sarebbe stata creata tramite intelligenza artificiale.
“L’intervista al medico so che è oggetto di una denuncia penale ed è stata anche proposta in un canale televisivo importante – dichiara Marco Del Gaudio -. Non possiamo procedere così, dobbiamo capire che la legge sulla presunzione d’innocenza ci obbliga ad avere prudenza e ad aspettare gli esiti delle indagini. Questo vale per tutti gli indagati, specialmente per questo indagato perché non dobbiamo dimenticare che, in qualche modo, in questa vicenda l’indagato è anche persona offesa. Ha subìto anche lui un dramma enorme, bisogna avere rispetto per i tempi delle indagini che devono essere completate, noi cercheremo di fare tutto il possibile e lo avremmo fatto in ogni caso”.