Una famiglia di Scampia ha vissuto un incubo a causa delle minacce del clan Cifariello-Cancello, tanto che è stata costretta a trovare ospitalità a casa di una parente, nella vicina Miano. Secondo la DDA di Napoli la terribile vicenda è andata in scena al Lotto G e ha trovato il suo culmine il 12 settembre 2024.
Nove giorni dopo, la donna tornava nel quartiere e si rendeva conto che l’appartamento era stato occupato così lei voleva vedere, insieme alla figlia minorenne, i volti di coloro che li avevano buttati fuori. Arrivate in casa, le due hanno scoperto che all’interno c’erano delle persone tra cui la compagna del ras Maurizio Cancello. Gli intrusi si sarebbero comportati come i padroni, indossando addirittura loro i vestiti. Dopo un diverbio acceso, mamma e figlia hanno lasciato l’appartamento occupato dopodiché sarebbero state aggredite e rapinate dagli occupanti abusivi.
Occupazione della casa a Scampia, le parole di mamma e figlia
«Elia Cancello è quello che dava disposizioni agli altri, insultandomi per l’intera durata dell’aggressione subita, mentre Maurizio Cancello è stato colui che materialmente mi ha aggredita, con due pugni al volto e poi sottratto con l’uso della forza le chiavi dell’autovettura; Moreno è stato colui che, per liberare la compagna di
Maurizio da mia figlia, tirava i capelli a mia figlia e ci insultava dicendoci “vi devo mettere incinte a te ed a tua figlia”, infine il genero di Maurizio che conosco col nome di Nando ha incitato il suocero a farci del male e ad impossessarsi delle chiavi dell’auto», ha dichiarato la donna.
Le forze dell’ordine hanno ascoltato anche la ragazza minorenne che ha confermato la ricostruzione della mamma: «Dopo essere state aggredite dai fratelli Cancello e dopo che si sono impossessati della Fiat 500X, Elia Cancello ha iniziato ad urlare dicendo che lì comandava lui e che mio padre poteva rivolgersi a chi voleva, senza comunque risolvere nulla, in quanto nessuno mai si sarebbe messo contro di loro. Ci tengo a precisare che dopo tale frase Moreno si è avvicinato a me e mi ha urlato contro più volte testuali parole “Ti devo mettere incinta e non mi arrendo fino a quando non ci riesco». Per questo episodio la Procura partenopea ha indagato i fratelli Cancello, Moreno Del Medico, Christian Iandolo e Ferdinando Libero.
In manette i nuovi ras di Scampia, sgominato il clan Cifariello-Cancello