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venerdì, Marzo 29, 2024
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“Fermatevi, vi prego”, le urla inascoltate della 12enne violentata dal baby-branco

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Una bambina, solo una bambina, trattata come un oggetto da coetanei o poco più. Tutti giovanissimi i tre aggressori fermati per lo stupro di gruppo ai danni della giovanissima 12enne attirata in una trappola e poi brutalmente violentata su quel letto senza lenzuola in un covo che da quel giorno è il luogo degli incubi per la giovane. “Aiuto” gridava mentre il gruppo, noncurante, metteva in pratica il piano di violenza. A nulla sono valse le urla della 12enne in quel luogo abbandonato e vuoto in cui la sua richiesta di aiuto è rimasta inascoltata. “Fermatevi, vi prego” implorava, ma i 3 mostri non le hanno dato ascolto.

Adesso la giovane di Gragnano lascerà la sua casa per trasferirsi il più lontano possibile dalla sua terra che non ha saputo proteggerla e che le ha fatto del male, segnandola – probabilmente – per tutta la vita. La giustizia farà il suo corso contro i tre giovani, legati ai clan locali, accusati della brutale violenza.

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La 12enne ha spiegato di aver accettato un invito a uscire in motorino da parte di un ragazzo piu’ grande, invito trasformatosi in una trappola quando l’accompagnatore ha condotto la vittima in un luogo appartato, in campagna, dove sarebbero avvenuti gli abusi anche da parte di altri due adolescenti giunti nel frattempo.

LA DINAMICA

La ragazza, residente a Gragnano, sarebbe stata attirata in trappola dal branco nella vicina Castellammare di Stabia – dove tutti e quattro risiedono – e poi portata in un posto isolato, dove sarebbe avvenuta la violenza sessuale di gruppo.

 

La ragazzina, una volta tornata a casa, sconvolta, avrebbe confessato tutto ai genitori, che hanno poi fatto scattare la denuncia alla Polizia di Stato che, congiuntamente alla Procura per i Minori di Napoli, ha fatto scattare le indagini: i quattro minorenni sarebbero stati rintracciati e, trattandosi di un caso molto delicato, i poliziotti e i magistrati stanno conducendo un’attività investigativa come sull’ipotesi di reato, basata appunto sulla denuncia della ragazzina, in attesa di fare chiarezza sulla vicenda e definire la dinamica della violenza sessuale che sarebbe avvenuta, come detto, lo scorso mese di aprile

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