Aggredito e accoltellato per aver urtato involontariamente una ragazza. È quanto accaduto domenica sera a un minorenne napoletano, mentre passeggiava con la fidanzatina e alcuni amici lungo l’affollata via Chiaia. Dopo il contatto accidentale, alcuni giovani hanno reagito con violenza, colpendo il ragazzo prima con pugni e schiaffi, poi con un coltello, ferendolo gravemente al torace, vicino al polmone.
Il giovane è attualmente ricoverato nel reparto di chirurgia del Vecchio Pellegrini e, per fortuna, sarebbe fuori pericolo.
A parlare ai nostri microfoni è Francesco Amoch aggredito sabato sera in via Chiaia per futili motivi: “Ero in via Chiaia sabato, con questo gruppo di ragazzi. Uno di loro ha urtato la spalla di una ragazza presente lì con il fidanzato. Costui ha cominciato a guardare male il mio amico. Io lui e gli altri ce ne stavamo andando, è allora che abbiamo sentito lo stesso ragazzo urlare e correrci dietro dando un calcio a questo mio amico. Io per difenderlo l’ho buttato e lui per tutta risposta mi ha accoltellato. Il mio amico urla “ha il coltello”, e mentre ci stavamo allontanando mi sono accorto che mi ha colpito al corpo con una lama.
I soccorsi sono arrivati subito e c’è stata tanta gente ad aiutarmi. In quegli attimi sono riuscito a mantenere la calma, anche perché ero con mia sorella piccola. È stato brutto, spaventoso. Ho riportato una lesione alla costola (fortunatamente). All’inizio avevo problemi a respirare. Ora mi sto riprendendo. Nonostante questo, continuerò a scendere in strada. Sono pochi quelli che girano con le armi o con la volontà di fare delle risse. Quando mi hanno accoltellato ho visto tanta gente che mi ha aiutato. E questo mi dà forza perché c’è ancora gente buona che aiuta gli altri. Noi eravamo lì per passare una serata di divertimento, non certo per litigare”.
A InterNapoli anche l’appello della mamma, Gelsomina: “Ragazzi, posate le armi e godetevi la vita”.
Gelsomina Petrellese: “Siamo ancora sotto shock. Solo ora io e mio marito stiamo cominciando ad elaborare quanto successo. Ci sentiamo fortunati, mio figlio era uscito il sabato dopo una settimana di scuola con la sorella, la fidanzata e due amici. Speriamo che la Tac dia esito negativo su un’ eventuale lesione al polmone e ora è fuori pericolo. Devo ringraziare tutte le persone che l’hanno soccorso, il tassista che ha aiutato Francesca e la sorellina e chi ha tamponato l’emorragia di mio figlio.
Un ringraziamento anche ai dottori e dei medici del Pellegrini che l’hanno salvato. Non dobbiamo essere noi genitori a essere preoccupati ma i ragazzi che girano con questi coltelli a vergognarsi e non certo genitori come noi che abbiamo insegnato dei valori ai nostri figli. Dobbiamo sconfiggere quelle parti della città composte dai ragazzi che sono ignoranti, che non capiscono la pericolosità di girare con le armi e non sanno né dialogare né litigare verbalmente. Dico a loro: siete giovani, godetevi la vita”.