Verranno dissequestrati Totò e Pablo, i due pitbull che lo scorso 22 aprile sbranarono e uccisero a Eboli il piccolo Francesco Pio D’Amaro, di soli 13 mesi.
I due cani, al momento custoditi in un rifugio nel Casertano, saranno sottoposti ad un percorso di recupero e, successivamente, verranno dati in affido. Questo processo avverrà a Napoli e sarà a carico dei proprietari dei pitbull, che risultano indagati insieme alla madre e ai due zii del piccolo Francesco Pio.
Francesco Pio sbranato dai pitbull, attesa per l’esito dell’autopsia
Quella dell’affido potrebbe essere l’unica via percorribile per garantire ai due cani un futuro stabile e sicuro. Si tratta di una decisione difficile e carica di implicazioni emotive, che riflette il delicato equilibrio tra giustizia per la vittima e diritti degli animali. Tuttavia, ciò che preoccupa è la possibilità che i proprietari non siano in grado di sostenere le spese necessarie per il recupero dei cani.
Intanto c’è attesa per l’esito dell’autopsia effettuata tre giorni dopo la tragedia. C’è da chiarire anche alcuni aspetti legati all’allarme che sarebbe stato lanciato con almeno 25 minuti di ritardo: alle 7.55 l’aggressione, alle 8.27 la telefonata al 118.


