Nessuna distanza di sicurezza e qualche mascherina sporadica sul volto, spesso abbassata. Nel quartiere a prevalenza di cittadini rom Ciampa di Cavallo di Lamezia Terme l’attesa dell’uscita di una bara è diventata un vero e proprio assembramento, in spregio a qualunque norma anti coronavirus.
Il defunto è stato colto da infarto nei giorni scorsi mentre lavorava all’interno di un ingrosso ortofrutticolo.
Ad attenderlo fuori decine e decine di cittadini di etnia rom, palloncini bianchi e musica. La bara è stata portata in spalla e fatta girare più volte su se stessa tra le grida di dolore e disperazione. Sul posto, quasi al termine del rito, le volanti dei carabinieri e della polizia all’arrivo delle quali la folla si è dispersa.
Nonostante le misure restrittive imposte dalle autorità governative e il divieto di tenere funerali pubblici onde evitare assembramenti, nel quartiere rom di Lamezia Terme sono stati in centinaia a dare l’ultimo saluto ad un concittadino deceduto.
Lacrime, urla di dolore e applausi hanno contraddistinto il corteo funebre svoltosi nella completa inosservanza delle misure di sicurezza della quarantena.
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