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venerdì, Marzo 29, 2024
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Spiaggia invasa da migliaia di gamberetti, la guardia costiera di Napoli: “Vi spieghiamo cosa è successo”

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In relazione all’evento di spiaggiamento di alcuni esemplari di crostacei nella Baia di San Montano dell’Isola di Ischia, la Guardia Costiera, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli e del Reparto Ambientale Marino, attivato, sin dalle prime notizie sull’evento, dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha completato le operazioni di monitoraggio del litorale campano che hanno confermato come il fenomeno sia circoscritto al luogo di primo ritrovamento.

In aggiunta, le prime analisi condotte dai ricercatori della Stazione Zoologica
Anton Dohrn, in collaborazione con il Prof. L. Guglielmo dell’Università di
Messina, hanno permesso di identificare con certezza che si tratta di crostacei
adulti, di circa 5 cm, appartenenti alla specie Meganyctiphane norvegica, meglio
conosciuta come il krill del Mediterraneo, che solitamente formano grossi banchi
durante il loro ciclo riproduttivo. Questi organismi sono tipici di ambienti profondi
e sciamano nuotando lungo la colonna d’acqua, raggiungendo di notte gli strati
più superficiali per alimentarsi. Lo spiaggiamento che si è potuto osservare è un
fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente
ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei. I ricercatori stanno
approfondendo le analisi sugli organismi e sull’acqua di mare per escludere
qualsiasi dubbio su possibili effetti derivanti dall’inquinamento. Allo stato attuale,
appare improbabile, infatti, tale ipotesi in quanto non è stato rilevato un analogo
spiaggiamento per altri organismi sensibili. E’ bene ricordare, comunque, che
questa specie di crostacei non è commestibile per l’uomo a causa dell’elevata
concentrazione naturale di fluoro. E’ opportuno sottolineare, inoltre, che tali
organismi rappresentano un ottimo cibo per i suoi predatori naturali, come la
balenottera comune che si alimenta solitamente nelle acque del canyon di Cuma.
I ricercatori non ravvisano nessun legame con lo spiaggiamento del capodoglio
dello scorso 24 dicembre 2018, né con altri fenomeni verificatisi a Napoli nei
giorni scorsi.
La Guardia Costiera, in stretta collaborazione con la Stazione Zoologica e con gli
altri Enti preposti, continuerà ad effettuare il monitoraggio delle aree costiere
nell’ambito della propria attività d’Istituto per la vigilanza e la tutela
dell’ecosistema marino.

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