Quindici anni dopo l’omicidio di Gianluca Cimminiello, alla famiglia del tatuatore sono stati riconosciuti i beneci di legge per le vittime innocente di camorra.
A sbloccare l’istanza, presentata al Ministero dell’Interno un anno dopo l’assassinio del giovane avvenuto all’esterno del suo negozio a Casavatore, è stata la sentenza della Corte
Costituzionale, la 122 del 4 luglio scorso, che ha dichiarato incostituzionale la parte della normativa sul quarto grado di parentela (articolo 2-quinquies comma 1 lettera a del Decreto Legge 151 del 2008). Grazie a ciò la famiglia di Cimminiello ha visto riconosciuto il vitalizio, dopo aver registrato le condanne di mandanti ed esecutore materiale dell’omicidio di Gianluca.
Cimminiello fu ammazzato per aver reagito ad un tentativo di pestaggio avvenuto 3 giorni prima dell’omicidio all’interno del suo negozio, dove si presentarano 3 uomini riconducibili al clan Amato-Pagano. Il tatuatore, molto abile nelle arti marziali, riuscì a difendersi ed a mettere in fuga gli aggressiori. Settantadue ore dopo però, si presentò un giovane che con la scusa di voler visionare un tatuaggio, attirà Cimminiello all’esterno del negozio, dove lo ammazzò con 3 colpi di pistola.
Il killer fu individuato in Vincenzo Russo, 29 anni di Melito ritenuto affiliato al clan degli Scissionisti, condannato in via definitiva all’ergastolo con l’aggravante di aver «agito con metodi mafiosi al fine di agevolare le attività dell’associazione camorristica facente capo a Cesare Pagano».
Ad ottobre del 2015, grazie alle deposizioni di alcuni pentiti, furono arrestati Arcangelo Abete e Raffaele Aprea, ritenuti rispettivamente mandante ed esecutore dell’assassinio e condannati in via definitiva nel 2021
Per Gianluca Cimminiello una strada e tante iniziative
Alla memoria di Gianluca Cimminiello, ed altre vittime come Dario Scherillo, Attilio Romanò, Andrea Nollino, è dedicata la maratona della legalità promossa dall’amministrazione comunale di Napoli il 10 marzo 2013, con la collaborazione delle associazioni sportive di Libera Sport, della Nuova cooperazione organizzata di don Peppe Diana e della Fondazione Po.l.i.s.
Il 6 Maggio 2014 a Gianluca Cimminiello è stata, invece, dedicata una targa per le vittime innocenti della violenza e della camorra; una lapide in memoria di Gianluca è a Secondigliano in via del Cassano.
Lo scorso anno alla vittima innocente di camorra è stata intitolata una strada nel quartiere Secondigliano (ex via Traversa IV Italia, lato di Largo Beato Gaetano Errico).