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martedì, Maggio 14, 2024
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Giugliano. Pizzo per il clan Mallardo, scarcerato Ernestino Cecere

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Cecere Ernesto, detto Ernestino, giuglianese classe 1976, era stato arrestato con la grave accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, al fine di agevolare il clan Mallardo. Dapprima il GIP del Tribunale di Napoli Nord e poi il GIP del Tribunale di Napoli avevano disposto la custodia cautelare presso il carcere di Secondigliano.

Il Tribunale del Riesame di Napoli, Ottava sezione penale (presidente Dottoressa Oriente Capozzi) accogliendo l’arringa difensiva degli avvocati Domenico Pennacchio e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, ha riformato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ha disposto nei confronti di Cecere Ernesto la misura degli arresti domiciliari, senza braccialetto elettronico, presso la sua abitazione di Giugliano.

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Cecere Ernesto vanta un curriculum criminale lungo: numerose rapine ad istituti di credito, furti, evasione dagli arresti domiciliari, dichiarazione di delinquenza abituale con applicazione della libertà vigilata e della casa lavoro; sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Ciò nonostante, il Tribunale della Libertà ha inteso dare seguito alle argomentazioni difensive, ritenendo che in tema di esigenze cautelari, le stesse possano essere soddisfatte anche mediante i domiciliari.

I fatti

Tra gli scorsi mesi di marzo e aprile avrebbero gravemente minacciato a scopo di estorsione alcuni imprenditori impegnati in lavori edili a Giugliano in Campania: cinque presunti affiliati al clan camorristico Mallardo, accusati di tentata estorsione continuata e di ricettazione aggravati dal cosiddetto ‘metodo mafioso’, sono stati sottoposti a un provvedimento di fermo emesso dalla Dda dai Carabinieri della Compagnia di Giugliano.   Dalle indagini è emerso che per recarsi nei cantieri dove chiedere il pizzo gli indagati usavano moto con targhe in precedenza sottratte ad altri veicoli.

Si tratta di Ernesto Cecere, Gennaro Maraniello, Gaetano Mele, Giuseppe Mele e Nicola Sarnataro.  In particolare, le condotte estorsive sarebbero state poste in essere tra i mesi di marzo ed aprile 2023, in danno, nello specifico, di vari imprenditori edili. Nei confronti dei quali, mediante minacce, gli indagati avrebbero preteso il pagamento di tangenti per consentire la prosecuzione dei lavori intrapresi nel suddetto Comune.
A tale scopo, per recarsi presso i cantieri, venivano utilizzati dagli indagati motoveicoli cui erano apposte targhe in precedenza sottratte ad altri veicoli.  Una volta giunti sui cantieri, ad esempio in via Fogazzaro, minacciarono gli operai: “Chi è il masto? Sapete dove venire..dovete venire dai compagni”. Questa la frase utilizzata dagli arrestati.

Ad esempio Gaetano Mele parla con Nicola Sarnataro e gli dice:  “Prendi il bianco”  riferendosi al colore dello scooter. “Ma l’altro mezzo dove sta?… ” e Sarnataro Nicola risponde “… Qua eccolo vedi…”.
A questo punto dalla visione delle immagini si nota Sarnataro piegare in più parti una targa di uno scooter, Mele Gaetano chiede del materiale per poter applicare la targa allo scooter
“ … Ma il ferro filato lo tieni?…” e Sarnataro Nicola risponde di sì. Dalla visione delle immagini dei carabinieri si nota Sarnataro che, nei pressi della telecamera, inizia a distruggere la targa di uno scooter, piegandola con il peso del suo corpo. Ancora, si vede Mele Giuseppe che sta montando una nuova targa sullo scooter da utilizzare “…raddrizzala un poco”, dice
In un’altra intercettazione Nicola Sarnataro avvisa Gennaro Maraniello che i cugini Mele sono andati a commettere l’estorsione. Maraniello chiede se hanno cambiato l’abbigliamento che risulta sempre lo stesso “… Si, ma sempre con le stesse tute vanno? con le stesse tute?. Sarnataro Nicola conferma “Sempre sii stessi giubbini…” per cui Maraniello f…

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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