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venerdì, Marzo 29, 2024
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Da 22 anni al 41 bis, boss muore due giorni dopo il trasferimento all’ospedale San Paolo

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Trentaquattro anni in carcere, ventidue al 41 bis, dietro le sbarre ininterrottamente dal 1990. Fino a un aggravamento delle sue condizioni di salute che hanno portato i suoi legali a chiedere un differimento pena nel giugno dello scorso anno, concesso solo venerdì scorso. Due giorni dopo, Giuseppe Gallico, 66 anni, è morto al San Paolo, quando il detenuto non rispondeva più ai trattamenti medici. A riportare la notizia è Repubblica.

Negli ultimi anni si era ammalato di fibrosi polmonare, che ora lo ha portato alla morte. L’uomo è deceduto a 66 anni, lunedì mattina, dopo soli due giorni dal suo trasferimento all’ospedale San Paolo di Milano. Da giugno dello scorso anno i suoi legali avevano chiesto il differimento della pena a causa della gravità delle sue condizioni di salute. L’accoglimento della richiesta era arrivato venerdì scorso. E un paio di giorni dopo è sopraggiunto il decesso.

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Gallico era in carcere dal 1990. La sorella, Carmela Gallico, dopo la morte del fratello ha scritto una lettera riportata oggi in parte da ‘Il dubbio’. “La morte gli ha restituito la libertà e la dignità che il cinismo umano della gente per bene gli ha negato fino al suo ultimo agonizzante respiro“, scrive la sorella del boss. “Lo so già: qualcuno obietterà, non senza piglio scandalizzato ed indignato, che i morti delle camere a gas erano vittime innocenti, non certo “mafiosi” al 41 bis… io rispondo loro che gli uni e gli altri erano uomini e che la vita di nessun uomo ha valore diverso e inferiore di quella di altro uomo“.

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