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sabato, Aprile 20, 2024
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Camorra. Traffico di droga nel centro storico, in manette Marziale: codannato a 11 anni

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La scorsa notte a Caivano i Falchi della Squadra Mobile hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Napoli, nei confronti di una persona ritenuta responsabile di associazione di tipo mafioso.

Si tratta di un 47enne, Giuseppe Marziale, condannato alla pena di 11 anni, 11 mesi e 16 giorni di reclusione. L’uomo avrebbe fatto parte di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti a Napoli, questo dal settembre 1999 al luglio 2000.

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L’arresto nel 2004

Marziale fu arrestato nel 2004 nell’ambito di un’inchiesta sul clan Mariano, operante negli anni 90 nei quartieri spagnoli di Napoli, culminata nel 1991 con la strage del venerdì santo, i cui capi erano Antonio Ranieri (ucciso nell’ottobre del 1999) e Salvatore Cardillo. Tredici persone furono arrestate con l’accusa di associazione di stampo camorrista, traffico e spaccio di stupefacenti e omicidio pluriaggravato. Tra gli arrestati compare anche Marziale, all’epoca 31enne.

Le indagini furono avviate dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che parlò di una riorganizzazione del gruppo criminale facente capo a Ranieri per il controllo del quartiere, che comportò – secondo la Procura di Napoli – un contraccolpo sugli equilibri che nel frattempo si erano determinati nel territorio, che risentiva anche dello scontro avvenuto all’ interno del clan operante a Secondigliano (Licciardi-Lo Russo-Sabatino).
La lotta per il predominio dei Quartieri spagnoli sfociò in una serie di omicidi nell’area confinante con la Sanità. Nell’area, nel frattempo, si era rifugiato Sabatino. Il 27 ottobre 1999 viene assassinato Antonio Ranieri, il 10 giugno 2000 Giuseppe Di Tommaso. Il 23 giugno 2000 viene ucciso Bruno Guidone e il 20 giugno 2002 viene ucciso Luigi Cantaleno. Tutti esponenti del gruppo che si stava ricostituendo.

Le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche e attività di indagine hanno permesso di ricostruire la dinamica. Conosciuti i mandanti e gli esecutori di alcuni omicidi rimasti insoluti e di scoprire attività di spaccio di stupefacenti.

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