“Oggi mi ritrovo a dover smontare il dehors della mia attività per un provvedimento dell’autorità giudiziaria. E a dover guardare con incertezza al futuro della mia attività e dei miei dipendenti. Tutto a causa di un comportamento ambiguo del Comune di Napoli, che non ha adottato un piano omogeneo per la delimitazione degli spazi esterni e ha invece lasciato che ognuno si regolasse a modo proprio sulla scorta di regolamenti atavici”.
Gli sequestrano il dehors e il proprietario del locale al Vomero si incatena: “Ho subito un’ingiustizia”
Così, l’imprenditore Guido Guida, titolare del locale “Opera Taste Factory”, a Napoli, ha fatto sentire la sua voce in occasione della rimozione del dehors della sua attività in via Luca Giordano 145 che è stato oggetto di sequestro da parte dei vigili e di cui il gip, in sede di convalida, ha ordinato la rimozione, con ripristino di una struttura esterna più basica, consistente in un ombrellone, sedie e tavolini.
Guida si è incatenato, per protesta, all’albero centrale dell’ombrellone mentre una ditta smontava le parti eccedenti. Alle sue spalle, uno striscione con su scritto: “Non siamo nemici dei cittadini, siamo amici del territorio; Non demolite i nostri investimenti e le occasioni di lavoro; Sindaco, lavoriamo insieme per tenere viva la città”.
E poi ricorda ancora: “Io pago all’anno oltre 5mila euro di tassa per l’occupazione di 30 metri quadrati rispetto a un locale interno di 150 metri quadrati, e questo dehors l’ho messo, copiando altri, per rendere più vivibile la parte esterna. E non sono stato certamente il primo. Anzi. Molti imprenditori hanno preso la stessa strada interpretando i regolamenti non scritti bene e il Comune è stato tollerante per diversi anni”.
Guida ha concluso dicendo: “Sento di avere subito un’ingiustizia”.