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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Guerra Mondiale, colera e terremoto in Irpinia: cosa è successo quando il sangue non si è sciolto

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Il sangue di San Gennaro non si è sciolto: il miracolo “laico” del santo patrono di Napoli non si è rinnovato. Secondo la credenza popolare, il mancato scioglimento del sangue, è presagio di sfortuna.

E’ stato l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor Vincenzo De Gregorio a dare il triste annuncio dopo la celebraione della messa delle 9, al Duomo di Napoli. “Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido”. Quello del 16 dicembre, tradizionalmente, è il cosiddetto miracolo laico, meno noto di quello del 19 settembre, ma ugualmente sentito.

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Miracolo San Gennaro, cosa è successo l’ultima volta che il sangue non si è sciolto?

C’è chi ci crede e chi no, ma è indubbio che i precedenti storici siano tutto fuorché incoraggianti. Nel 1939-40, in concomitanza con la seconda guerra mondiale, il sangue non si sciolse. Il miracolo non si verificò neanche nel settembre del 1973, quando a Napoli si diffuse il colera. Stessa cosa nel 1980, poco prima del terremoto che colpì l’Irpinia ed ebbe drammatiche conseguenze anche su Napoli.

E i precedenti storici sono tutt’altro che incoraggianti: nel 1939 e nel 1940, in concomitanza dello scoppio della seconda guerra mondiale, il miracolo non si verificò. Il sangue non si sciolse anche nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli, e nel settembre del 1980, poco prima del terremoto dell’Irpinia che ebbe conseguenze drammatiche anche nel capoluogo partenopeo. Fra il sacro e il profano, i napoletani attendono ora le celebrazioni delle 16.30 e delle 18.30, gli ultimi due “slot utili” per San Gennaro. E far sì che questo 2020 non sia ancora più infausto di quanto non lo sia già stato.

Il prodigio della liquefazione del sangue sarà atteso ancora per le prossime ore, ma le parole di monsignor De Gregorio hanno sconfortato i fedeli. Anche se la Chiesa Cattolica li definisce non miracoli ma “prodigi”, gli eventi della liquefazione del sangue di San Gennaro conservato nelle ampolle custodite al Duomo di Napoli sono tre all’anno. Il principale cade il 19 settembre in Cattedrale, nel giorno di San Gennaro Martire. Poi c’è la liquefazione che cade il sabato che precede la prima domenica di maggio con la processione fino a Santa Chiara, e, per finire, il 16 dicembre.

Cosa significa il sangue non sciolto

Quest’anno le celebrazioni si sono svolte sull’altare maggiore del Duomo a causa del Coronavirus. La decisione presa per garantire il distanziamento previsto dalle norme anti-Covid, impossibile da mantenere all’interno della più piccola Cappella di San Gennaro, gestita dalla Deputazione San Gennaro. Poche anche le persone presenti in cattedrale o all’esterno, proprio a causa dell’emergenza sanitaria legata al virus. Da ‘tradizione’ nelle occasioni in cui non si è sciolto il sangue sono avvenute sventure per la città di Napoli.

Oggi pomeriggio secondo tentativo

Non è servita nemmeno la seconda messa a far sciogliere il sangue di San Gennaro. Al termine dell’ulteriore celebrazione il miracolo non c’è stato.  Proseguono nella Cattedrale le preghiere dei fedeli che attendono l’annuncio. Alle 18.30 sarà celebrata un’altra messa alla presenza dell’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, durante la quale i fedeli sperano che sia dato loro e alla città tutta l’annuncio dell’avvenuto miracolo.

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