Ieri il Procuratore Nicola Gratteri ha parlato dell’omicidio di Emanuele Tufano, frutto dello scontro tra i gruppi di ragazzi della Sanità e del Mercato. Il capo della Procura di Napoli ha sottolineato il carattere mafioso della scorribanda armata condotta il 24 ottobre del 2024.
“Il conflitto a fuoco ha destato grande allarme sociale. Succedono questi fatti di sangue a Napoli, però siamo sul pezzo insieme alle forze dell’ordine e alla Procura dei Minori. Indagine è stata possibile grazie alle intercettazioni e alle telecamere che sono state installate in città. Sei moto guidate da dodici persone armate che sono partite dalla Sanità e sono andate sul territorio del clan Mazzarella. Si tratta di un’azione mafiosa: la giovane età non deve trarre in inganno. Tufano è morto sotto al fuoco amico: è stata un’azione autorizzata altrimenti il giorno dopo avrei avuto dieci morti“, ha dichiarato Gratteri ai microfoni dei giornalisti.
Così è stato ucciso Emanuele Tufano
Le indagini della Squadra Mobile di Napoli hanno consentito di accertare che Tufano è stato ucciso nel corso di un gravissimo conflitto a fuoco, iniziato in via Antonietta De Pace e conclusosi in via Carminiello al Mercato, tra due gruppi contrapposti di giovani, alcuni dei quali minorenni, provenienti dai quartieri Sanità e Mercato che. Entrambi hanno usato le tipiche modalità della criminalità organizzata, infatti, si sono affrontati utilizzando almeno 5 armi ed esplodendo gli uni contro gli altri, ad altezza d’uomo e con l’intenzione di uccidere, numerosi colpi e, per un errore nell’uso dei mezzi di esecuzione, Tufano veniva ucciso da uno dei componenti del suo stesso gruppo della Sanità.