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giovedì, Aprile 25, 2024
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I contagi calano in tutta Italia, i dati dell’Iss: “L’epidemia covid non riparte”

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I numeri dei contagi stanno calano in tutta Italia, così come è stato confermato dal Ministero della Salute: “L’epidemia covid non riparte”. Si è tenuta oggi la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid19 della Cabina di Regia. Intervenuti il Presidente dell’ Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

 I DATI SUI CONTAGI

“Questa settimana l’Rt è stimato a 0,89 in lieve aumento ma con un intervallo di confidenza ben sotto al valore di 1 (0,85-0,91). Ciò vuol dire che in questa fase l’epidemia non sta ripartendo. L’età media dei casi scende a 41 anni e anche l’età media dei ricoveri scende a 65 anni. L’Rt vede tutte le regioni in scenario uno, quindi l’indice è sotto l’1. L’incidenza è in lenta diminuzione. Ci troviamo in una situazione dove circolano le varianti, perciò bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione. Ci può essere un po’ più di circolazione del virus, che non deve far partire la diffusione”, dice Brusaferro. 

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“Il numero delle persone vaccinate sta crescendo rapidamente ed anche il modello dell’allerta deve essere modificato.  Preoccupa che l’infezione possa comportare ricovero di una persona fragile. C’è un decremento dell’età dei ricoveri a 41 anni. Ci troviamo in una situazione di transizione e le vaccinazioni ci consentono di livelli maggiori di libertà. Ma la mascherina e il distanziamento sono ancora restano raccomandabili. L’interazione delle persone può favorire la circolazione“, conclude il Presidente dell’Iss.

LA CAMPAGNA VACCINALE E LE PAROLE DI REZZA

“C‘è una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica. A parte l’Rt che è stabile sotto all’1, i dati di incidenza mostrano la tendenza ad una graduale diminuzione. I posti di terapia intensiva sono sotto la soglia critica. Ciò è dovuto alle misure restrittive e in parte all’iniziale effetto della campagna vaccinale. L’immunità di gregge necessaria potrebbe avvenire con il raggiungimento della soglia di vaccinazione de60-70%. C’è un dubbio sull’immunità di gregge, quindi, si preferisce parlare di ritorno alla normalità. Tutti vaccini che stiamo usando correggono la malattia grave, così si abbatte la mortalità e l’ospedalizzazione. Non sappiamo ancora quanto dura la protezione indotta dal vaccino”, sostiene Rezza.

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