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Il medico del Papa: “Quando sono arrivato aveva gli occhi aperti, non c’era più nulla da fare”

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“Confermo che Papa Francesco”, prima di morire, “non ha avuto alcuna crisi respiratoria”. Lo dice “con contezza” Sergio Alfieri, coordinatore dell’équipe medica che ha curato il Papa, ricostruendo all’Adnkronos Salute gli ultimi istanti di vita del Pontefice.

“Mi ha chiamato l’infermiere di fiducia, Massimiliano Strappetti – racconta – e sono arrivato a Santa Marta lunedì mattina alle 6.20-6.30 circa. Il Santo Padre non era più cosciente, era in coma, aveva gli occhi aperti, aveva l’ossigeno e non aveva crisi respiratorie. Gli ho auscultato entrambi i polmoni, che erano liberi. Non aveva affanno, non aveva indici che potessero ricondurre a una crisi respiratoria come quelle che ha avuto durante il ricovero, su cui sarebbe stato possibile intervenire con i farmaci. Non ha avuto dolore, non ha sofferto, non si è accorto di nulla, fortunatamente. Non abbiamo riscontro radiologico perché è morto a Santa Marta e non in ospedale. La Tac non è stata fatta, è vero. Ma che si sia trattato di emorragia cerebrale o ictus, sicuramente non è morto per problemi respiratori”, ribadisce. “Tutte le altre ricostruzioniconclude lasciano il tempo che trovano”.

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