giovedì, Luglio 31, 2025
HomeCronacaIl Tar Campania annulla le zone rosse a Napoli, il prefetto annuncia...

Il Tar Campania annulla le zone rosse a Napoli, il prefetto annuncia il ricorso: “Restano misure valide”

Il Tar Campania accoglie il ricorso contro il prolungamento delle zone rosse istituite a fine 2024 in alcune zone di Napoli per garantire la sicurezza.

I promotori esultano: “Viene rispettata la Costituzione. Il provvedimento non poteva diventare da straordinario a ordinario”. Intanto, il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha annunciato il ricorso per impugnare la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale.

Il Tar Campania annulla le zone rosse a Napoli, il prefetto annuncia il ricorso: “Restano misure valide”

Chiara la logica che ha indotto il prefetto Michele di Bari a decidere per il ricorso al Consiglio di Stato. Si tratta di provvedimenti che consentono alle forze dell’ordine l’allontanamento di “soggetti molesti e dediti ad attività illecite da zone connotate da significativa incidenza di fenomeni di degrado e criminalità diffusa, con i quali, in modo proporzionato ed equilibrato e col minor sacrificio possibile degli interessi concorrenti, sono state definite zone ad accesso limitato nella città di Napoli, a tutela della sicurezza urbana, coniugando adeguatamente la libertà di circolazione con la sicurezza e l’ordine pubblico”.

La Prefettura sottolinea poi anche come i provvedimenti adottati dal prefetto erano scaturiti da decisioni – peraltro condivise con i sindaci e talvolta richieste dagli stessi primi cittadini – assunte in seno a sedute del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicate al contrasto di ogni forma di violenza, teppismo e criminalità; nel corso di quei vertici “si era dato atto che le zone rosse corrispondono a luoghi particolarmente esposti al rischio criminogeno e, in quanto tali, necessitano di misure ulteriori, di pronta attivazione, adeguate alla piena agibilità e fruibilità dello spazio pubblico da parte dei cittadini”.

Le zone rosse per contrastare situazioni gravi in città

Ma va anche sottolineato un altro punto. Non si può dimenticare che la definizione e l’applicazione delle “zone rosse” nasce da situazioni particolarmente gravi che hanno contrassegnato – e in parte purtroppo continuano a contrassegnare – situazioni particolarmente gravi: negli ultimi mesi sia a Napoli che in provincia si sono verificati episodi molto inquietanti, dall’uccisione di giovanissimi a sanguinose risse che hanno drammaticamente interessato alcuni contesti di movida. Basterà ricordare le notti di fuoco culminate nella uccisione del 15enne Emanuele Tufano o nell’omicidio – a San Sebastiano al Vesuvio – del 19enne Santo Romano.

«Peraltro – spiega ancora la nota del prefetto – nelle riunioni del Comitato, era stata fissata una durata limitata di efficacia del dispositivo, collegato a specifiche esigenze di cautela, indicando le ragioni straordinarie che ne legittimavano l’adozione; erano state individuate le aree, estremamente limitate nel loro perimetro e collegate ad episodi di movida violenta e molesta, risse, significativa incidenza di fenomeni di degrado o aggressioni per futili motivi, atti di vandalismo, consumo eccessivo di alcool e inquinamento acustico, e criminalità diffusa, in particolare con riferimento di reati contro il patrimonio, contro la persona, in materia di stupefacenti e armi».

Uno dei motivi del ricorso approvato dal tribunale amministrativo regionale si fondava proprio sulla mancanza del requisito emergenziale. Sul punto l’Ufficio territoriale di governo puntualizza che «erano anche stati individuati i destinatari delle misure di controllo nei soggetti che, già segnalati per determinati reati, assumono atteggiamenti “aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. E queste considerazioni – conclude la nota – hanno costituito il presupposto delle proroghe oggetto del contenzioso definitosi con la sentenza in esame, che sarà prontamente appellata innanzi al Consiglio di Stato».

 

Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.