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venerdì, Marzo 29, 2024
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Investito da un’auto pirata tra Giugliano e Pozzuoli, l’appello: “Aiutateci a capire chi è stato, Salvini ci ascolti”

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 Travolto da un’auto in corsa che poi non s’è fermato a soccorrerlo: in ospedale con diversi traumi al capo agli arti superiori e a quelli inferiori. Protagonista della spiacevole storia Matene K., un cittadino 24enne di origine maliana con regolare permesso per soggiornare in Italia concessogli nel 2016 per motivi umanitari. Il ragazzo stava transitando a piedi in una strada di Licola Mare quando un veicolo, non si sa né di che tipo né di che colore e neppure chi fosse alla guida, è sopraggiunto centrandolo in pieno prima di fuggire senza prestare nessun tipo di aiuto. Il giovane, caduto a terra dopo l’impatto, è stato poi soccorso da un altro automobilista, al contrario dell’altro fermatosi, che poi ha allertato un’ambulanza del 118.

Il cittadino del Mali è stato così condotto all’ospedale La Schiana di Pozzuoli per essere sottoposto ad esami ematochimici e strumentali a seguito dei quali al 24enne sono stati riscontrati diversi traumi alla testa e al volto con un occhio tumefatto, alle due mani e ad entrambe le ginocchia fasciate dai medici. Matene, attualmente ospite di un centro d’accoglienza della fascia costiera giuglianese, è stato poi dimesso dal nosocomio puteolano.

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A dare sostegno e aiuto al ragazzo, ancora impaurito per l’accaduto, è l’associazione Mandè che si occupa di tutelare i migranti presenti sul territorio napoletano e campano. A presiederla è Ibrahim Coulibaly, che annuncia: «Presenteremo sicuramente – dice – una denuncia alle forze dell’ordine per quanto successo. Vogliamo capire chi ha investito il ragazzo e perché chi era alla guida non s’è fermato a soccorrerlo. Nel frattempo, nelle prossime ore, chiederemo ad un nostro medico di fiducia a Napoli di condurre all’ospedale un’altra visita a Matenè per capire le sue condizioni perché da Pozzuoli è dimesso quasi subito». Coulibaly, da sempre al fianco di chi come lui proviene dall’Africa e vive a Napoli, si rivolge poi al Governo e al Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

«Viste tutte le polemiche che si stanno creando, va chiarito ancora una volta che noi non siamo in Italia per fare caos o in viaggio di piacere. Siamo venuti qui perché hanno derubato la nostra terra. L’Africa non è in mano agli africani ma di chi ha depredato il continente per secoli. Vogliamo essere ascoltati dai politici come Matteo Salvini che ogni giorno fa in televisione o rilascia interviste dicendo cose che non corrispondono al vero perché non si conosce davvero la situazione dell’Africa. Siamo qui per tentare di costruirci un futuro migliore. Qui non si tratta solo di razzismo ma anche di ignoranza rispetto al fenomeno delle migrazioni».

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