“Per quanto inutili e imbarazzanti siano, ti porgo nuovamente le mie scuse, a te, alla tua meravigliosa famiglia e a tutte le persone toccate da questo inspiegabile e folle male. Mi manchi. So che ci sarebbero tante altre cose da dire, ma io e te ce le diciamo tutte le sere, tu già sai”. Sono le parole di Alessandro Impagnatiello scritte dal carcere San Vittore e indirizzate simbolicamente alla compagna Giulia Tramontano. Colei che l’uomo ha ucciso il 27 maggio 2022 al settimo mese di gravidanza con 37 coltellate nella loro casa di Senago. Lo fa a pochi giorni dalla condanna all’ergastolo arrivata non a caso nella giornata contro la violenza sulle donne.
Una scelta che l’ex barman ha criticato nella sua lettera: “Siete riusciti a parlare più di me che di Giulia, facendo cadere le date delle udienze in ricorrenze appetibili per il pubblico – come – l’interrogatorio, esattamente un anno dopo il reato, le arringhe esattamente un anno dopo la perdita di Giulia Cecchettin e l’ultimo atto il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne”.
La missiva è stata inviata, tramite il fratello di Alessandro, Omar Impagnatiello, al giornalista Giuseppe Cruciani, che l’ha letta durante la sua trasmissione radiofonica La Zanzara. Tra le righe accenna anche alla sua famiglia legata alla realtà di Paderno Dugnano. “La mia famiglia si è trovata a dover scappare di casa perché pedinata giorno e notte dai giornalisti. Avete mai pensato a mio figlio di 9 anni che porta sulle sue fragili spalle il cognome di quel mostro dei vostri titoli? E chi invece ha deciso di suicidarsi perché soffocato dalla tv?”
“Sei un miserabile. No, non la pantegana. Tu”. Sono le poche parole che la famiglia di Giulia Tramontano affida ai social. Queste frasi sono accompagnate dall’immagine di un topo.